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Mio padre è entrato in buono stato di salute a seguito di una caduta in casa; riportava solo qualche costola rotta e avrebbe dovuto stare allettato per qualche settimana.
Col passare dei giorni però io e mio fratello e i parenti tutti notiamo un progressivo peggioramento delle sue condizioni; alchè chiediamo udienza al primario, il quale più volte insiste sulle condizioni stabili del soggetto con qualche alto e basso.
Dopo 15 giorni di permanenza in ospedale e a seguito di numerosi rinvii sulla dimissione di mio padre, a causa di versamento pleurico scoperto per caso a su insistenza da parte nostra delle sue condizioni sempre peggiori, viene dimesso.
Una volta portato al ricovero, come stabilito, e pensando fosse stabile, scopriamo in realtà dal medico della struttura che il soggetto era in fin di vita e che forse non sarebbe sopravvissuto: causa di ciò un polmone perforato e la mancata somministrazione di ossigeno a livelli adeguati. Scopriamo inoltre che era stato pesantemente sedato.
La cosa che dovrebbe far riflettere è il fatto che in 15 giorni di ospedale mio padre sia solo che peggiorato e che nessun medico o altro personale si sia accorto del polmone perforato, o abbia aumentato l'ossigeno, ma ancora peggio il massiccio uso di tranquillanti.
Per fortuna ora sembra essersi leggermente ripreso, ma solo grazie al personale del ricovero in cui si trova al momento.