Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico di Verona Borgo Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Una favola a lieto fine - Liver Unit

Una Favola a lieto fine.
Parliamo di Franco un uomo, un papà, un nonno, un figlio.
Io sono Daniela, una mamma ma soprattutto sono una figlia che stava perdendo suo padre.
Scrivo queste righe per far emergere una storia, per me unica, ma che i medici che ho incontrato tra i reparti, vivono quotidianamente.
Una storia partita da La Spezia, una diagnosi che non ci dava né speranza né possibilità di guardare al futuro.
Avevo paura di perdere mio padre, avevo paura di non avere più tempo da trascorrere insieme a lui e da regalare alle mie figlie in qualità di nipoti.
E’ vero tutti noi abbiamo una “scadenza” non certa ma quando sai che la data è prossima inizia la disperazione.

Mi sono rivolta all’Ospedale di Borgo Roma, ed in particolare alla Liver Unit tramite un mio cliente di La Spezia che mi aveva parlato molto bene della struttura Veronese.
Il mio primo contatto è stato con il Dottor Dalbeni Andrea che è stato il nostro faro di navigazione in questo mare tempestoso.
Il reparto della Liver Unit e di medicina c hanno accolto mio padre per il primo intervento di rimozione delle Metastasi al fegato, la soluzione però non era risolutiva perché la cirrosi epatica è una malattia complessa, l’unica speranza era il trapianto.
Trapianto e donazione sono due parole che fanno paura se esaminate da entrambe le parti, io non avevo nessuna sensibilità a riguardo, perché finchè le cose non ti capitano, non ci pensi. E’ la Dottoressa Paon che ci prende in carico, ci segue e ci assiste in questo cammino fatto di esami di controlli di mantenimento di cura di ascolto.
La bella notizia a fine gennaio, Franco entra in lista. Dietro questo Sì c’è una grande speranza per la famiglia ma, soprattutto, c’è un equipe Multidisciplinare che valuta che collabora in maniera coesa. Noto fin da subito da utente, il lavoro di una squadra che non lascia al caso nulla in maniera univoca con un unico obiettivo tenere in vita Franco, portarlo al giorno del trapianto nelle migliori condizioni.
L’ospedale di Borgo Roma e Borgo Trento collaborano e dialogano in ogni step del cammino.
Il centro Trapianti guidato dal Professor Amedeo Carraro è stato superlativo.
Questi Medici, Professori sono sempre operativi con un’umiltà e umanità che lascia senza fiato.
Passa il tempo e la paura aumenta la fase di attesa è estenuante, Franco è stanco ma i medici lo aiutano e lo supportano, per me è dura vederlo ogni giorno peggiorare cercare di non piangere davanti a lui arriva un giorno in cui mi dice: Mi guardo allo specchio e vedo un morto.

E’ il 16 di aprile, la vigilia di Pasqua, stavo leggendo dalla finestra e arriva la telefonata tanto attesa.
Il Dottor Bertolasi ci ha comunicato che c’era un organo disponibile, la prima cosa cosa che gli ho detto, se può ringrazi la famiglia che ci da questa possibilità che ha deciso di farci un regalo in momento per loro di disperazione.
Disperazione / Rinascita due parole contrastanti come Dolore/gioia una persona sconosciuta ha dato la possibilità di far vivere Franco.

Tutta l’equipe di Borgo Trento è stata fantastica. Il Dottor Borin lo ha trapiantato la notte di Pasqua
Come non ricordare il suo sorriso all’uscita dalla sala operatoria. Ma quanto impegno quanta dedizione giorno e notte Infermieri, Oss nessuno si ferma .

Il giorno dopo Franco ci chiama con videochiamata ma è davvero tutto reale? Questa la sua domanda ma anche la mia quella delle nipotine della mamma Anna che non ha mai avuto dubbi sulla guarigione.

Appena esce Franco vuole andare a salutare i medici di Borgo Roma ed in particolare la Dottoressa Paon e il Dottor Dalbeni Andrea, questo può far solo riflettere sul tipo di rapporta che si è istaurato nel corso di questi mesi.

Queste poche righe per raccontare una bella storia fatta di persone, di medici, di lavoratori, eccellenza sanitaria, è mio dovere raccontarla, questi reparti dovrebbero crescere, fare da volano per accogliere più utenti per salvare di più.
Insieme si può, è una frase semplice, ma questa è la realtà la forza è della multidisciplinarietà la collaborazione tra i reparti, gli specialisti che hanno solo un obiettivo comune, studiare i casi insieme.

Ogni mattina io e Franco facciamo colazione insieme e “brindiamo “ alla vita al tempo che abbiamo sono trascorsi due anni, le mie figlie hanno ancora un nonno ed io ancora un papà.

La mia gratitudine sarà infinita per voi.

Famiglia Mazzi

Patologia trattata
cirrosi epatica
Tipo di trattamento chirurgico e/o farmacologico ricevuto
trapianto fegato
Esito della cura
Guarigione totale

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