Cisti branchiale

Cisti branchiale

A cura di: Dott. Luigi Sabino, Dirigente Medico Otorinolaringoiatria Policlinico Universitario Sant'Andrea di Roma

GENERALITÀ. La cisti branchiale è una malformazione congenita del collo. Si tratta di una persistenza o malformazione di residui delle scissure branchiali embrionali, e che può essere confusa con altre masse o infezioni al collo. Più comune nei bambini, si può presentare anche negli adulti e quasi sempre ha l'aspetto di una massa latero-cervicale tondeggiante soprastante al muscolo sternocleidomastoideo. La cisti, che è rivestita da epitelio ma non ha apertura esterna, spesso si manifesta assieme ad una fistola, dovuta all'imperfetto sviluppo degli archi branchiali fetali. La cisti può rimanere silente e non evidenziabile per anni. Quando aumenta di volume, si rivela come tumefazione palpabile con possibile evoluzione espansiva o recessiva, senza però, mai scomparire del tutto.

CAUSE. La cisti branchiale è una patologia congenita. Deriva da un difetto di riempimento degli archi branchiali, che ha origine dalla persistenza di un residuo embrionario in eccesso, oppure di una struttura embrionale transitoria. L'apparato branchiale appare durante la quarta settimana di gestazione ed è composto da 4 serie di coppie ben definite di archi mesodermici. Se la cisti compare ai lati del collo, proviene dalla seconda tasca branchiale; se si presenta sulla linea mediana, ha origine da una dilatazione del dotto tireoglosso ed è mobile alla deglutizione.

SINTOMI. La cisti branchiale si presenta come tumefazione di consistenza duro-elastica aderente ai piani profondi non dolorante, delle dimensioni di alcuni millimetri. Si localizza abbastanza superficialmente da essere avvertita con la semplice palpazione.

DIAGNOSI. Importanti fattori di diagnostica differenziale per una massa del collo, comprendono insorgenza acuta, dolorabilità, consistenza e ridotta mobilità. Una massa cronica in pazienti giovani suggerisce una cisti. Dolore, dolorabilità o entrambi in una massa suggeriscono una causa infiammatoria, mentre una massa non dolorante suggerisce una cisti (oppure un tumore). Per la diagnosi, dopo un attento esame clinico, si esegue di solito una ecografia (nei bambini), o una Tomografia Computerizzata (negli adulti). La TC, e l'agoaspirato, aiutano a distinguere le cisti branchiali da tumori del glomo carotideo, metastasi cistiche da carcinoma squamocellulare, neurofibromi, adenopatie e lesioni della ghiandola tiroide.

TERAPIA. Il trattamento delle cisti branchiali è l'ablazione chirurgica, in quanto il rischio evolutivo principale è la loro superinfezione, che può dare luogo alla formazione di un ascesso con la successiva fistolizzazione cutanea. L'asportazione della massa, da effettuarsi mediante un'incisione estetica, deve prevedere la preservazione delle strutture vascolari e nervose del collo. Al termine dell’intervento, eseguito di norma in anestesia generale, viene posizionato in situ un drenaggio per evitare il formarsi di un ematoma.