Deviazione setto nasale + ipertrofia dei turbinati

Deviazione setto nasale + ipertrofia dei turbinati

A cura di: Dott. Luigi Sabino, Dirigente Medico Otorinolaringoiatria Policlinico Universitario Sant'Andrea di Roma

GENERALITÀ. La deviazione del setto nasale e l'aumento di volume dei turbinati inferiori determinano ostruzione nasale con limitazione della respirazione nasale. Il setto nasale è la parete mediale osteo-cartilaginea di ciascuna fossa nasale. I turbinati sono strutture ossee che si trovano lateralmente nelle cavità nasali. Sono rivestiti da mucosa ipervascolarizzata(tessuto cosiddetto erettile), che ricca di sangue (36°) rende possibile il riscaldamento e l'umidificazione dell'aria inspirata che poi andrà ai polmoni. Si tratta di strutture estremamente sensibili a stimoli infiammatori, farmacologici e/o ormonali che ne possono determinare l'ipertofia.

CAUSE. Il setto nasale deviato può essere di natura congenita, presentandosi solitamente nel periodo adolescenziale, quando la componente osteo-cartilaginea cresce verticalmente in eccesso rispetto alla struttura ossea di contenimento, ripiegandosi su se stessa. La deformità del setto può essere cartilaginea, ossea ed osteo-cartilaginea e nella maggior parte dei casi è secondaria ad un evento traumatico, accidentale o causato da noxae determinate. La causa più comune dell'ipertrofia dei turbinati è invece la rinite allergica, dovuta agli allergeni ambientali che entrano in contatto con le membrane nasali, causando una reazione infiammatoria e conseguente congestione con aumento della secrezione siero-mucosa. Questa categoria è così ampia (peli di animali, acari, pollini ecc.) che qualsiasi causa non allergica di disfunzione del turbinato è nota come rinite vasomotoria. Vasomotore è un termine che indica il controllo neurovascolare delle membrane nasali. Le cause della rinite vasomotoria includono, ma non sono limitate a, l'uso di farmaci cardiovascolari e antipertensivi, ormoni femminili, cambiamenti di temperatura e rinite "da disuso" (ad es. pazienti sottoposti a laringectomia o che abusano di decongestionanti nasali topici).

SINTOMI. I sintomi sono diversi da caso a caso e sono in genere legati all'ostruzione respiratoria nasale uni o bilaterale. I sintomi più comuni delle deviazioni settali e dell'ipertrofia dei turbinati sono congestione o blocco della respirazione nasale, rinorrea, apnee e russamento, senso di orecchio pieno, riduzione dell'olfatto, cefalea rinogena, sintomi secondari a sinusopatie concomitanti.

DIAGNOSI. La diagnosi comporta solitamente un esame clinico specialistico con rinoscopia, un esame endoscopico per apprezzare l'anatomia del setto nasale, un esame rinomanometrico per verificare lo stato della funzionalità nasale ed una tomografia assiale computerizzata dei seni paranasali per trovare l'eventuale presenza di un quadro di sinusite o di poliposi. La TAC è un esame fondamentale nella diagnosi delle affezioni rinitiche e nella valutazione pre-operatoria del paziente che dovrà essere sottoposto a chirurgia endonasale, in quanto permette di individuare aree non immediatamente accessibili all'endoscopia nasale, come l'ostio del seno mascellare, il recesso frontale e l'infundibolo etmoidale; favorisce lo studio della localizzazione e dell'estensione dei processi patologici e la presenza di varianti anatomiche possibili fattore di rischio intraoperatorio.

TERAPIA. Una volta accertata la rinopatia ipertrofica, il trattamento si divide in una terapia medica ed in una terapia chirurgica. La terapia medica consiste in genere nell'uso (spesso prolungato) di spray nasali, con o senza cortisone, eventualmente associati ad antistaminici al fine di ridurre starnutazione, rinorrea e prurito. Questi farmaci aiutano a ridurre l'infiammazione delle mucose e quindi decongestionano il naso migliorando la respirazione nasale. Quando il setto o le strutture ossee dei turbinati causano un'ostruzione nasale più marcata, ed i farmaci non migliorano i sintomi, spesso è necessario un intervento chirurgico, che può comportare la rimozione ossea e cartilaginea della porzione deviata del setto, (settoplastica) e/o la riduzione del volume dei turbinati ipertrofici (turbinoplastica). In molti casi, la chirurgia dei turbinati e la settoplastica vengono eseguite contemporaneamente. La settoplastica ha uno scopo principalmente clinico, non estetico. Per quanto riguarda la riduzione dei turbinati, le metodologie sono diverse a secondo del caso clinico e delle preferenze del chirurgo. Le tecniche chirurgiche mininvasive e più innovative sono rappresentate dalla laser chirurgia, dalla radiofrequenza, dall'uso del microdebrider e dal trattamento con gas argon, che pur avendo la caratteristica di poter essere eseguite in anestesia locale e senza tamponamento, hanno una altissima probabilità di recidiva.