Cisti perineale

Cisti perineale

A cura di: Dott. Andrea Militello, Responsabile Servizio di Urologia e Andrologia Presso Casa di Cura Villa Immacolata (VT)

GENERALITÀ. La cisti perineale è una cavità ovalare anomala delimitata da una membrana ben distinta, che può contenere al suo interno aria, sebo, materiale liquido o semisolido, localizzata in zona perineale, cioè nello spazio delimitato in alto dai testicoli e in basso dall'ano. Si tratta di una protuberanza che di solito tende a scomparire in modo spontaneo, ma che va monitorata con attenzione affinchè non si infetti, accumulando materiale purulento e degenerando in ascesso. La maggior parte delle cisti perianali sono o cisti epidermoidi, o cisti dermoidi, o cisti anali / cisti anali delle ghiandole anali, o teratomi sacrococcigei. Sebbene le cisti differiscano tra loro riguardo l'epidemiologia, l'eziologia e l'esito, la valutazione diagnostica di tutte queste quattro tipologie è simile e deve includere come prima cosa l'esclusione della malignità. Le cisti del canale anale si presentano più comunemente nel terzo decennio della vita e presentano una maggiore incidenza negli uomini rispetto alle donne. Il teratoma sacrococcigeo è raro negli adulti e più comune nei neonati, soprattutto nelle femmine (10:1); nei neonati la possibilità di trasformazione maligna è molto più alta. Le cisti dermoidi si trovano nelle aree genitali e perianali negli adulti (invece nei bambini si vedono più spesso nelle regioni di testa e collo) e sono più comuni nelle donne che negli uomini. Le cisti epidermoidi sono relativamente comuni e colpiscono soprattutto adulti giovani e di mezza età, mentre sono rare nell'infanzia. La cisti perineale, escluso il teratoma, ha quasi sempre prognosi eccellente. Per i pazienti con teratoma benigno, una adeguata resezione chirurgica completa è curativa; nel caso di teratoma maligno o a degenerazione maligna, la prognosi è meno favorevole.

CAUSE. L'eziologia delle cisti del canale anale non è nota. Riguardo le cisti dermoidi, le strutture ectodermiche sparse lungo la linea di fusione embrionale possono causare il loro insorgere. La parete della cisti è costituita da tessuto connettivo foderato da epitelio, incluse le appendici cutanee, e contiene cheratina, sebo e capelli. Le cisti epidermoidi risultano invece da infiammazioni attorno a un follicolo pilosebaceo e spesso si osservano secondariamente alle lesioni più gravi dovute all'acne vulgaris. Alcune cisti epidermoidi possono derivare anche dall'impianto dell'epidermide nel derma dopo trauma accidentale o intervento chirurgico. Il teratoma sacro-coccigeo è una neoplasia che contiene tessuto derivato da cellule embrionali, la cui causa rimane sconosciuta.

SINTOMI. La patologia è generalmente asintomatica. Altrimenti può presentarsi con bruciore anale, dolore al coccige, dolore anale, dolore pelvico, gonfiore in sede anale / perineale, prurito anale. In caso sopravvenga una infiammazione, possono presentarsi arrossamenti, aumento del dolore e febbre.

DIAGNOSI. La diagnosi differenziale delle cisti perianali comprende: emorroidi, fistola, ascesso, sinus pilonidalis, traumi, dermatite perianale, teratoma benigno, idrosadenite, cisti epidermoidi e dermoidi, tumore della pelle (compreso il teratoma maligno). Gli esami che solitamente vengono eseguiti sono: la TAC, che risulta essere l'esame più idoneo in caso di teratoma sacrococcigeo e che permette di escludere il cancro anale o l'ascesso; endoscopia; l'esame istologico, al fine di rilevare eventuali cellule maligne.

TERAPIA. Solitamente si prescrivono delle creme da applicare topicamente per favorire l'assorbimento della formazione sottocutanea. Qualora la terapia farmacologica risultasse inefficace e le dimensioni della cisti si facessero voluminose, con sintomatologia dolorosa associata, può esserne indicata l'asportazione chirurgica. Quest'ultima è invece d'obbligo in caso di teratoma sacrococcigeo, con l'escissione chirurgica completa che è sempre consigliata. Nelle forme benigne si può operare per via transdermica, mentre per le forme maligne è fondamentale l'approccio invasivo.

Bibliografia

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