Dettagli Recensione

 
Ospedale di Monselice Schiavonia
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Sarebbe bastato guardare la cartella del paziente

Sono un paziente di 60 anni, siciliano (precisamente di Catania) e affetto da k vescicale, scoperto nel novembre 2017 e seguito dal gennaio 2018 dal reparto di urologia del prof. Calabro'.
Nulla da dire per quel che riguardano competenze e professionalita', sia da parte dei medici che del personale sanitario. Nulla da dire fino al 27/06/2019, giorno in cui sono stato convocato, previa telefonata giorni prima, per la preospedalizzazione per eseguire la biopsia vescicale e della prostata, sopraggiunta anche dopo, per valori di PSA elevati nonostante la terapia antinfiammatoria. Premetto che sono portatore di due stent cardiaci, il primo collocato nel 2010 e il secondo nel novembre 2018 e per il quale sono ancora in trattamento con doppio antiaggregante, e precisamente Plavix e cardioaspirina. Da portatore quale sono, so che ogni qualvolta devo affrontare piccoli interventi (anche per esempio il dentista) sospendo il trattamento due/tre giorni prima, comportamento che avevo adottato anche in questo caso. Affrontare un viaggio dalla Sicilia in Veneto comporta per me e mia moglie un'organizzazione non indifferente in termini economici, biglietti aerei comprati a prezzi esorbitanti (considerato il periodo) collocazione in b&b, nonche' organizzazione familiare e lavorativa per me e mia moglie. Ma a tutto questo diciamo che ci eravamo abituati, perche' per me era importante sentirmi tranquillo. Il 27/06/2019 mi presento, come riferitomi telefonicamente dal personale addetto a tale servizio nei giorni precedenti, e mi viene fatta la preospedalizzazione, mi vengono eseguiti gli esami clinici, compresi di radiografia del torace, visita cardiologica, elettrocardiogramma ed ecocardio piu' visita anestesiologica. Alle 12.00 circa vengo inviato in reparto e "preparato" per la sala operatoria, dove mi aspetta la Dr.ssa Mazzuccato per l'intervento. Lei guarda la mia cartella e vedendo la terapia antiaggregante che faccio, mi chiede da quanti giorni io l'abbia sospesa, rispondo da due /tre come ho sempre fatto, lei allora si scusa semplicemente dicendomi che non puo' eseguire la biopsia in quanto ad alto rischio di emorragia poiche' la sospensione avrebbe dovuto essere da almeno dieci giorni prima e non tre. Riportato in reparto mi hanno dimesso dicendomi di ritornare per il 05/07/2019. Scrivo tutta la mia rimostranza per essere stato trattato in questo modo, senza tenere minimamente in considerazione il fatto che venissi dalla Sicilia, e tutto cio' che questo abbia comportato in termini economici, organizzativi, psicologici. Abbiamo speso cifre esorbitanti per biglietti aerei, spostamenti dall'aeroporto a Monselice ecc. e tutto questo per non concludere nulla. Sarebbe bastata solo un po' di accortezza, prima di chiamare telefonicamente, guardare la cartella, vedere che tipo di trattamento farmacologico facessi e riferirmi come avrei dovuto prepararmi. Quello che avevo sempre ritenuto un reparto eccellente, devo dire e mi spiace molto essersi rivelato una delusione. La comunicazione in questo lavoro (come in tutti i lavori) è di fondamentale importanza, perchè alla fine quello che ha la peggio è sempre il paziente, in questo caso io che ho affrontato un viaggio insieme a mia moglie per ritornarmene in Sicilia senza aver risolto nulla, psicologicamente a terra perche' avrei voluto rassicurarmi sul mio stato di malattia, e invece nulla di fatto e dovrò ricominciare daccapo. DOVE?

Patologia trattata
K vescicale.

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