Dettagli Recensione

 
Ospedale di Oderzo
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
2.0

Partorire ad Oderzo

Partorire ad oderzo.
salve. A luglio 2010 ho subito un parto cesareo nell'ospedale di Oderzo soltanto perchè il travaglio andava per le lunghe. dal monitoraggio costante, non compariva nessuna sofferenza fetale, nè sofferenza uterina. l'ostetrica che mi seguiva nelle ultime ore decisionali è incapace di formulare alcun tipo di incoraggiamento. anzi.
io e mio marito siamo stati lasciati a noi stessi con la minaccia, a dilatazioni avvenuta, che se la discesa non fosse stata veloce mi avrebbero fatto il cesareo. hanno sbagliato fin dall'inizio.... All'entrata in ospedale alle 4 del mattino mi hanno letto una dilatazione di 5 cm. Io volevo fare il parto in acqua. Le ostetriche invece di aspettare la dilatazione a 7 cm, momento favorevole per l'immersione, altrimenti si blocca il travaglio, mi hanno fatto accomodare subito con acqua bollente perchè si era rotto il rubinetto dell'acqua fredda. Le contrazioni si sono bloccate. é arrivata un'altra ostetrica che mi ha misurato la dilatazione, ed ero solo a tre. Quindi la prima ostetrica si era sbagliata. A quel punto sarei dovuta tornare a casa ed aspettare che mi tornassero le contrazioni che erano quasi sparite, invece mi hanno tenuta a the e due patate tutto il giorno in sala parto. tutta la notte ho avuto contrazioni ogni 20 minuti, il mattino sono aumentate. mi hanno rotto le acque verso le dieci. alle 11 hanno incominciato l'ossitocina. alle 12.30 sono arrivata ai fatidici 10, ma la testina della mia bella, la sentivano ancora alta. Un'ostetrica, dopo avermi scollato le membrane, mi ha detto che il travaglio non era funzionale e che se entro 2 ore non succedeva niente mi avrebbero fatto il cesareo. sono andata in panico. prima di quest'annuncio ero tranquilla, disposta a soffrire ancora, poi è arrivata la disperazione. ribadisco che il monitoraggio non dava nessun segno di sofferenza fetale. l'ostetrica alle 14.30 finisce il suo turno, ne arriva un'altra giovanissima all'apparenza, ma in realtà di 25 anni. le chiedo, anzi, la scongiuro di rimanere con noi, di seguirci. ma in quel momento viene chiamata da un superiore e di nuovo rimaniamo ancora da soli. alle 15 presa dallo sconforto e dalla paura, senza sapere neanche io il motivo preciso ero nella barella della sala operatoria. La testina della bambina era nella posizione giusta, doveva solo scendere. Specifico che la gravidanza é stata perfetta e la data del parto era precisa come un orologio svizzero.
Quindi, se un travaglio è veloce e senza problemi, un parto a Oderzo può andarvi anche bene. Ma se c'è qualche problema o se capiti con l'ostetrica sbagliata?
E' li che si vede la capacità, la competenza, la sensibilità, l'esperienza.
Io, queste qualità in sede di reparto travaglio/parto, a Oderzo, non le ho riscontrate.
Mi è stato anche detto che non avevo firmato per l'epidurale, se no con quella le cose sarebbero andate diversamente. non si può firmare il consenso durante un travaglio. il consenso per il cesareo invece te lo fanno firmare.
Ci sarebbe ancora molto da dire.
Questa è stata la mia traumatica e mancata esperienza di parto.

Patologia trattata
Parto.

Commenti

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Inviato da Dania
16 Aprile, 2012
Sette ani fa mi ero rivolta anche io a questa struttura per avere un servizio di analgesia in quanto temevo molto le contrazioni. Ero stata molto influenzata dai racconti di mia madre che aveva avuto dei bruttissimi parti.
Sono entrata alle 23.00 per rottura del sacco a 40s.g+3. La ginecologa che mi ha accolto mi ha riscontrato una dilatazione di 3 cm. e mi ha dato l'ok per la peridurale, ma ho preferito aspettare fino alle 8.00.
Quando l'ho chiesta hanno chiamato l'anestesista ed ha fatto effetto, e sono arrivata a 10 cm. verso le 14.00 dormendo e recuperando la notte.
Fino a qui nulla da dire. Ho visto quindi il turno della notte e quello della mattina.
Il pomeriggio è arrivato un ostetrico che avevo conosciuto durante il D.H, mi aveva fatto una pessima impressione e poi ho saputo che era a Oderzo per fare un secondo periodo di prova, dopo non aver passato i 6 mesi a Treviso. Era in turno da solo.
C'erano altri parti che si susseguivano e per un pò mi hanno lasciato stare. Nel frattempo l'effetto della peridurale terminava e cominciavo a sentire delle contrazioni, che però non erano fortissime e soprattutto non sentivo la voglia di spingere.
Quando hanno ritenuto sono entrati nel camerino ed hanno girato il letto, preparato su un tavolino verde un bel pò di ferri, hanno preparato la lampada.
La vista dell'ostetrico mi aveva già mandato in ansia, tutti i preparativi me l'hanno aumentata.
Quando hanno deciso che "era il mio turno", ostetrico e ginecologo sono entrati nel mio camerino. Il ginecologo ha detto all'ostetrico di vedere a che punto ero e mi ha visitata, ma era imbarazzato per un rapporto molto assimmetrico fra i due. Il ginecologo ha detto all'ostetrico, senza neanche rivolgersi a me, di iniziare con l'ossitocina. Ho chiesto di venir coperta con un altro bolo di peridurale, il ginecologo mi ha detto che non si poteva e si è spazientito. Per un pò mi hanno lasciato stare, ogni tanto entrava qualcuno. E' entrata un'infermiera, o Oss che fosse, e mi ha chiesto se facevo fare tutto a loro... Mi ha semplicemente terrorizzata. Ogni tanto entrava il ginecologo e mi faceva un suo commento (sono vivissimi dentro di me):- Evidentemente non è pronta a diventare madre se non sa mettere il suo dolore davanti al benessere del figlio.- Perché non ha programmato un cesareo-
Io allora ho aperto il mio cuore ed ho spiegato che avevo un fortissimo vissuto familiare e anche professionale, perché avevo fatto un tirocinio in sala parto e avevo visto quanto sono forzati i parti e quanto poco di naturale c'è in tutto quello che avevo visto.

Speravo cambiasse il turno e di trovare persone più volenterose di farsi carico del mio vissuto e aiutarmi a diventare madre, pur avendo optato per un parto naturale.

Ma ad un certo punto è entrato questo personaggio e mi ha detto che aveva parlato col primario e mi dava l'ultima chance: una ventosa in anestesia generale. Ho detto no, ma mio marito mi ha detto di accettare e questo per me ha significato essere lasciata sola e tradita.
E' arrivato l'anestesista con l'infermiera che, nel mettermi gli elettrodi, era infastidita, ha chiesto se dovevo dormire anche per i punti. Punti?
L'anestesista ha proposto un bolo di peridurale per fare l'ossitocina, era possibile quindi? Ma il ginecologo ha detto che a quel punto non era più possibile. Ma a quel punto mi ci avevano portato loro.
Mi sono svegliata sententomi aspirare durante l'estubazione e ascoltando i loro commenti (senza riuscire a coordinare alcuna risposta).
Ho dovuto ricostruire il "mio" parto dal racconto di mio marito, che conferma tutti i commenti che ho sentito al risveglio. La bimba è nata al secondo tentativo di trazione. Mi sono ritrovata l'episiotomia a destra ed una lacerazione a sinistra fino al collo dell'utero. Sono stata portata in sala operatoria su indicazione di un altro ginecologo che mi ha ripulito l'utero dai brandelli e mi ha ricucita.
Mi sono svegliata dopo 2 ore ed ho chiesto della bambina, ma me l'hanno portata dopo altre tre ore perché non era orario. Per fortuna si è attaccata subito al seno. Però non la riconoscevo, ci ho messo giorni, era lei la bimba dentro la mia pancia?
Il giorno dopo lo stesso ginecologo era di giro. Altri commenti in camera :- Ancora arrabbiata? è tutto finito ormai!-
Per lui si, per me era solo l'inizio di un trauma da parto. Ora sono di nuovo incinta, ma sono passati 7 anni e piango ancora raccontando e chi mi ascolta dice che sembra ieri.
Ora sto valutando seriamente il parto in casa. Quando vado a vedere le sale parto provo un profondo malessere e mi sto dando del tempo, ma credo sia impossibile per me rientrarci.
Ora io devo convivere con il mio pavimento pelvico sconquassato (prolasso dell'utero, rettocele, cistocele), il ginecologo è ancora lì e l'ostetrico non è stato per fortuna confermato neanche a Oderzo.
Devo trovare le mie risorse per far nascere questo bambino nonostante le sequele di tanta, tanta superficialità.
Avrei dovuto andarmene quando hanno proposto la ventosa in anestesia generale. Non c'è mai stata sofferenza fetale e la bimba aveva un apgar di 8/10/10.
Attraverso la lettura dei testi di Verena Smidt ho capito molte delle dinamiche che ho vissuto e sto cercando l'energia dentro di me per non delegare più a nessuno il mio parto.
Il parto a casa è molto costoso, purtroppo, e trovo triste che nel Veneto non ci sia alcuna forma di rimborso.
Meditate. Non è vero che si dimentica.
Dania
In risposta ad un earlier comment

Inviato da dania
05 Agosto, 2012
Sono sempre io.
Quando ho scritto quel commento era per me importante pensare al parto, ero incinta e avevo una paura folle a causa della esperienza che vi ho raccontato.
Ma il mio bimbo è nato alla 18esima settimana. Dopo uno stato febbrile con brividi scuotenti l'utero si è fatta sempre più attivo finché dopo alcune ore l'ho partorito, a casa, da sola, di notte, con l'altra figlia che dormiva. Un abbraccio a tutte voi che potete avere i vostri figli tra le braccia e al seno e un abbraccio forte forte alla tante e tante donne che conoscono il dolore di una perdita come la mia. Ho scoperto che sono davvero tante le donne che vivono questo dramma.
Dania
Inviato da cinzia
13 Ottobre, 2012
In data 12/10/2012 mia figlia di 23 anni incinta si reca all'ospedale di Oderzo per una visita ginecologica. Premetto che il 30 settembre e' stata portata in ginecologia dell'ospedale di Treviso per delle perdite, lì le hanno diagnosticato una gravidanza a rischio. In qualsiasi caso consigliata da amiche, aveva deciso che il parto sarebbe avvenuto ad Oderzo, pur abitando a Treviso, e quindi voleva essere seguita per tutti i 9 mesi da un ginecologo dell'ospedale opitergino. Purtroppo l'esperienza e' stata NEGATIVA, in quanto durante la visita le viene detto che il bimbo non c'e' e quindi e' avvenuto un aborto interno, e senza pensarci due volte le danno appuntamento per un raschiamento. Mia figlia disperata, torna a casa e decide di tornare in ginecologia a Treviso, e.. SORPRESA!! non solo il bimbo c'e', e' anche cresciuto e si muove!!! SECONDO VOI DOVE PARTORIRA' MIA FIGLIA???
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