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In questo periodo di mala sanità, doversi ricoverare ed essere sottoposto ad intervento chirurgico, è un rischio da non sottovalutare.
Il mio medico curante, il dottore Lombardi, con molta pazienza, essendo io un soggetto molto particolare, mi faceva presente che le analisi non andavano per niente bene e che dovevo essere sottoposto ad una visita urgente urologica.
A questo punto, anche se mi sentivo bene, ma le analisi dicevano il contrario, ho deciso di accettare la visita urologica. Di conseguenza, mia nuora Mariagrazia, ha contattato il primario dell'urologia del padiglione San Pio di Benevento.
Da subito si è creato un buon rapporto con il primario e i suoi collaboratori.
Ho dovuto affrontare vari esami molto delicati e particolari e anche molto costosi.
Poi sono riuscito ad avere tramite l'ASL l'esenzione come soggetto oncologico.
Bene tutti gli esami confermavano che il problema c'era e l'unica strada era dell'intervento chirurgico. Al che con molta fermezza e professionalità, il primario mi chiedeva che cosa avessi deciso. Io con molta franchezza gli ho risposto, dottore sto nelle vostre mani.
Prima di lasciarci mi prescrive tutta un'altra serie di esami da fare. Con l'aiuto di mia nipote Concy subito li prenoto e li eseguo. Mia nuora, sempre in contatto con il primario e la sua equipe, comunica che gli esami erano pronti e dovevo solo aspettare la chiamata per presentarmi a Benevento.
La chiamata arriva nel giro di qualche settimana. E a questo punto posso testimoniare che sono stato seguito con molta professionalità. Un reparto di vera eccellenza. Un equipe in sala operatoria di primo livello, mi sono promesso appena possibile di ringraziare l'anestesista, e tutto l'equipe. Ricordo qualche nome Gennaro da Sant'Agata dei goti, Carlo e la dolcezza di una infermiera che non ricordo il nome. Il tutto sotto l'occhio vigile del primario Salzano. Ricordo solo che qualcuno mi sussurrò, ora che sei stato preparato, Salzano e il robot faranno tutto il resto.
Tra preparazione e operazione circa sei, sette ore.
Successivamente sono stato seguito passo per passo fino ad arrivare il giorno che dovrebbe essere domani di dimissioni.
Nel terminare voglio ringraziare tutto il personale, la caposala Fusco, la sempre presente Antonietta, un vero angelo, Antonella ed infine Salzano a cui va tutto il merito di questo reparto che vi assicuro è una vera eccellenza in questo periodo di malasanità.
Ai miei figli Andrea e Grazia, mio genero Giuseppe, mio nipote Enzo e mia moglie che non mi ha lasciato un attimo e io senza di lei ora non starei a scrivervi, a qualcuno che mi è stato sempre vicino a cui mi sono rivolto in silenziosa preghiera, che oggi mi hanno permesso di alzarmi.