Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Brindisi
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Figlia di paziente

Il mio papà è entrato il 3 di novembre di quest'anno 2021, ricordo ancora quel giorno in cui l'ho accompagnato, dietro all'ambulanza. L'accoglienza è stata sin da subito deludente.
A causa del Covid ha dovuto fare 20 giorni di isolamento, nonostante avesse ripetuto l'ultimo tampone Covid (negativo) il giorno prima presso l'ospedale Perrino, dove era ricoverato per ictus. Non volevano nemmeno che gli lasciassi il telefono per poter comunicare con lui.. Il caposala e il medico della corsia mi hanno incontrato dopo circa due ore di attesa nel giardino. Il caposala mi disse che non serviva il telefono perché ci avrebbero contattato loro, anzi, addirittura mi disse che ogni settimana si sarebbero fatte le videochiamate con il loro tablet. Ecco, questo non è mai avvenuto. Dopo più di un mese e mezzo, sotto mia insistenza telefonica, ho chiesto chiarimenti e si sono giustificati dicendo che avevano problemi di connessione .Il mio papà aveva un emiparesi sinistra e problemi di linguaggio (disartria), quindi poverino da solo non riusciva a prendere il telefono e a chiamare, ma più giorni passavano e meno informazioni ci davano. Quando facevamo le videochiamate con il suo telefono, lo vedevamo male, con la barba incolta, denti sporchi, viso e mani sporchissimi, praticamente gli facevano solo il bidet. Lui piangeva tanto, ogni giorno ci supplicava affinché chiedessimo agli oss o agli infermieri di fargli la barba e di lavarlo. Tutto questo è accaduto nella corsia D e nella C. Per poter chiedere informazioni ai medici sul suo stato di salute, ero sempre io a fare decine di telefonate o al reparto, oppure al CUP. Le cose sono cambiate un pochino solo quando è passato nella corsia A, ma sempre solo - e ripeto "solo" - quando chiamavamo noi tante e tante di quelle volte che non si possono immaginare. To ero intenzionata a firmare le dimissioni prima del termine, poi mi contattò il primario della corsia, promettendomi che le cose sarebbero cambiate. Io mi sono fidata di lui, però il risultato è stato che mio padre è deceduto il due di febbraio, quando mancava un mese alla dimissione. Ci hanno detto che ha avuto un arresto cardiaco. La cosa più atroce è stata che a comunicarci del malore di mio padre è stato un degente della stanza; allora io mi sono allarmata e ho provato a chiamare in reparto, ma nessuno mi rispondeva. Allora ho chiamato al CUP e mi hanno detto di non allarmarmi, che di sicuro non era accaduto nulla di grave, altrimenti mi avrebbero contattato loro. Ecco, dopo circa due ore e mezzo di attesa ho riprovato in reparto e mi hanno finalmente passato il medico di guardia, il quale mi ha comunicato il decesso di papà. E' disumano tutto questo, non lo auguro a nessuno, addirittura tre giorni prima il medico della sua corsia mi disse che papà oramai era in via di guarigione, mi disse solo notizie positive. So che per tutto il periodo di degenza non è mai stato fatto un eco cardio, né una consulenza cardiologica. Posso solo dire che il papà in quei mesi ha perso la sua dignità, piangeva ogni giorno per poter essere lavato, e poterci vedere non ci è mai stato concesso nemmeno attraverso una finestra, nemmeno il giorno di Natale, nonostante io sia un sanitario con tampone Covid ripetuto ogni tre giorni e addirittura anche vaccinata.. Ho sempre chiesto il permesso di poterlo vedere anche a distanza, ma non mi è stato mai concesso. Il mio papà era una persona buonissima, aveva settant'anni, non aveva nessuna patologia, è stato colpito da ictus dopo un intervento di protesi dell'anca e alla fine se ne è andato in questo centro.
Maria Cosima Errico

Patologia trattata
Esiti ictus.

Commenti

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Inviato da Angela
17 Marzo, 2022
Circa 2 mesi fa hanno ricoverato mia madre presso questa struttura per effettuare la riabilitazione, a causa di un ictus con con versamento emorragico. Da quel momento è stata letteralmente isolata, causa Covid doveva rimanere circa 10 giorni in isolamento, nonostante fosse uscita dall'ospedale Perrino con tampone negativo. Dopo varie sollecitazioni e telefonate ai carabinieri del posto, minacciando una denuncia per sequestro di persona, 15 giorni dopo ci hanno concesso delle visite brevi, i parenti fuori dalla struttura e la degente nella sala reception, ove abbiamo subito notato che mia madre era completamente persa nel nulla, denutrita, disidratata, depressa, in poche parole peggiorata. Sicuramente sedata. Nonostante le nostre lamentele circa l'evidente peggioramento, nessuno interveniva. Abbiamo deciso così di portarla via.
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