Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Cuneo
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Lungodegenza post emorragia cerebrale

Ho portato mio papà contro la mia volontà perchè non mi hanno permesso di scegliere altre strutture. Il giorno del ricovero il medico nel trascrivere la terapia ha omesso 3 farmaci, le sacche di nutrizione a volte duravano 12 ore, a volte 36 a seconda di come veniva impostata la discesa. I farmaci venivano somministrati a volte doppi, altre saltati perchè gli infermieri si dimenticavano di scrivere se erano già stati dati. Siccome mio papà era costantemente assistito dai suoi fratelli e da me, abbiamo avuto modo di tastare con mano la negligenza, la totale mancanza di professionalità sia da parte dei medici che del personale. Eravamo sempre noi a chiedere di misurare la febbre, o la pressione. Febbre alta? Facciamo un prelievo, chiedevo io? Voglio mica saperne più di un medico... E vai con gli antibiotici, sperando di azzeccare quello giusto. Pressione bassa? Cortisone e risolto il problema. 300 ml. di urina al giorno per 3 giorni? Diuretico.... Approfondire? Ma perchè? Piaghe da decubito, di cui quella al sacro cm. 15 x 10, ha dovuto essere trattata dal chirurgo plastico quando mi sono decisa a firmare, chiamare l'ambulanza e portarlo al pronto soccorso!! È colpa della circolazione! Dimenticavo... quasi tutti gli infermieri maneggiano CVC, PEG, senza guanti. Tanto controlli non ce ne sono. Ho perfino assistito a una infermiera che ha ordinato alla OSS in turno con lei di procedere lei con le terapie e la poverina non conosceva neppure i farmaci. Scandaloso, inconcepibile, deprecabile, purtroppo tristemente vero. Un incubo per tutti noi parenti che ci colpevolizziamo per non averlo portato via prima. Io ci ho provato, ho contattato il 118, i carabinieri, ma mi dicevano che senza la firma del medico avevo le mani legate. Spero che la mia testimonianza serva a non far commettere il mio errore ad altre persone. Se tenete ai vostri cari, imponetevi sulla scelta della struttura, l'ospedale non può decidere, voi siete liberi di andare su tutto il territorio nazionale. Se volete informazioni contattatemi, sarò felice di esservi di aiuto.

Patologia trattata
Lungodegenza post emorragia cerebrale.

Commenti

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Inviato da franca oreglia
22 Settembre, 2016
Vedo che purtroppo esistono ancora queste realtà e nessuno ha il coraggio di esporsi in prima persona. Grazie, speriamo che almeno il suo racconto serva a qualcosa, c'è troppa omertà sia dal servizio sanitario che dai cittadini.
Inviato da Alessandro Manzi
22 Settembre, 2016
Ě scandaloso quello che è successo! Purtroppo ho sentito raccontare cose indicibili di questa struttura e quello che lei scrive è l'ennesima conferma.
Le faccio tanti auguri per suo papà.
Inviato da Lorenzo Fenoglio
25 Settembre, 2016
Scandaloso!!! È una vergogna che strutture del genere non chiudano i battenti.. Ha tutta la mia solidarietà.
Inviato da Edoardo tiragallo
27 Settembre, 2016
Sono costernato. Possibile che non ci siano controlli? Mi sento chiamato in causa perché se mi trovassi nella sua situazione, con uno dei miei genitori inerme e impotente di fronte a tanta incuria, penso che, come minimo, procederei con una bella denuncia. Non ci ha pensato?
Inviato da Angela Rapisarda
29 Settembre, 2016
Quando ho letto la sua recensione mi è salita una tale rabbia.. Episodi analoghi successero a mia zia, ricoverata dopo una ischemia. Un calvario, medici sempre occupati per nuovi ricoveri, personale infermieristico inesistente e incompetente. Come giustamente ha precisato lei, l'utilizzo dei guanti è un optional.
Tanti auguri per suo padre.
Inviato da Elena bozzano
10 Ottobre, 2016
Esperienza simile alla sua. Struttura da bandire. Poverini quelli che non hanno parenti. Dobbiamo spargere la voce, altro non possiamo fare.
Inviato da Gabriele Alberti
11 Novembre, 2016
Una parola soltanto: LI DENUNCI! Deve esserci qualcuno che fa il primo passo. Vedrà che alla sua ne seguiranno altre.
Inviato da emanuela bonetto
14 Dicembre, 2017
Gentile Sig.ra Quasimodo,
rispondo alla Sua recensione in seguito ai due colloqui intercorsi con Lei direttamente durante la degenza di Suo padre.
Sono certa che le Sue osservazioni e critiche in merito alle procedure cliniche nonché alla gestione sanitaria di Suo papà, siano frutto di quanto da Lei, in modo ovviamente soggettivo, percepito e rilevato. Preciso, tuttavia, che il decorso della degenza è ampiamente documentato nella cartella clinica a Sue mani.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine etc), La informo che tutto il personale partecipa, all’atto dell’assunzione, ai corsi di formazione sulla sicurezza e che in tutti i reparti di Degenza sono presenti le procedure interne e le istruzioni di lavoro; il controllo dell’esatta applicazione delle procedure di lavoro così come del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione viene fatto dai coordinatori presenti in servizio dal lunedi al sabato.
Sono estremamente dispiaciuta, inoltre, di leggere quanto da Lei asserito in merito alla difficoltà di ricoverare Suo papà in altra struttura, dal momento che il privato assistito ha un vero e proprio diritto soggettivo alla libera scelta della struttura/clinica/ospedale in cui farsi curare.
Libertà di scelta che permane anche in seguito al ricovero in Casa di Cura, esercitabile mediante un ricorso a dimissioni volontarie e successivo trasferimento in struttura, appunto, di libera scelta come emerso dai colloqui fra Lei ed il Direttore Sanitario della ns. Clinica, durante la permanenza di Suo padre presso la nostra Struttura.
Le domando, pertanto, per quale ragione, viste le rimostranze molto pesanti nei confronti dell’operato dei nostri medici e personale tutto, Lei abbia non solo acconsentito alla durata massima del ricovero (60 giorni) ma, soprattutto, abbia ritenuto indispensabile la prosecuzione dello stesso, sottoscrivendo un contratto di ricovero in regime privato.
Il Direttore Sanitario, e tutto lo staff, sono stati e restano tutt’ora a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti dovesse ritenere necessari.
Rinnovo il mio rammarico per lo spiacevole epilogo di questi due mesi di degenza di Suo papà, ed auguro a Lei ed ai Suoi cari le migliori cose.
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Inviato da emanuela bonetto
14 Dicembre, 2017
Gentile Sig.ro Alessandro Manzi,
Le garantisco che la Direzione Generale e tutto lo staff di Professionisti che a partire dal 2010, operano all’interno di questa struttura, hanno fatto e stanno ancora facendo moltissimo lavoro e sforzi notevoli, per garantire la migliore assistenza sanitaria e tutte le cure possibili ai nostri pazienti. La pregherei, quindi, di renderci partecipi delle cose indicibili che cita, al fine di intervenire immediatamente.
Grazie.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da emanuela bonetto
14 Dicembre, 2017
Gent.mo Sig. Lorenzo Fenoglio,
La informo che strutture del genere descritto dalle precedenti recensioni chiudono eccome i battenti: trattasi, infatti, di strutture NON a norma sotto il profilo strutturale e gestionale. La conferma che la nostra Clinica non rientra fra queste è data dai costanti e periodici controlli a cui tutte le strutture sanitarie accreditate vengono sottoposte. All’ultima verifica di Agosto 2016 da parte della Regione Piemonte, la struttura è risultata idonea al mantenimento dei titoli di accreditamento, senza alcuna prescrizione.
Se lo desidera, saremo grati di riceverLa personalmente in visita e valutare quanto meno la realtà in prima persona.
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