Dettagli Recensione

 
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Per fortuna è andata bene

Scrivo questa recensione a più di 2 anni dagli eventi, che per fortuna non hanno avuto esito infausto (per usare un termine caro ai medici). Mia mamma è stata in data 8/3/2022 portata al PS del S. Carlo in seguito ad un malessere generale con sintomi come disartria e nausea, cui seguiva un dolore al ginocchio causato da una caduta, dovuta proprio a questo malessere, che era incominciato, improvviso, 4 giorni prima con picchi febbrili mattutini molto alti (39,5). Al calare della febbre, 37- 37,5 erano comparsi però i sopra citati sintomi, molto inquietanti, a cui dall'8/3 si era aggiunto un dolore generalizzato a tutto il corpo e non più solo il ginocchio coinvolto nella caduta.
Mia mamma è arrivata in autoambulanza più o meno all'ora di pranzo, intorno alle 17.30- 18.00, viene dimessa dalla dottoressa che, parlando a me e mio padre, fece intendere che la disartria e la "confusione", ovvero i sintomi neurologici di quel malessere, fossero dovuti ad inizio di una patologia neurodegenerativa, dato che la TC al Cervello aveva avuto esito negativo. Io credo che una patologia neurodegenerativa che in appena 4 giorni provoca sintomi così marcati, non esista neanche se parliamo di neurodegenerazioni provocate da proteine prioniche. Nonostante ciò, con molta nonchalance a me e mio padre dice di attivare un'assistenza diurna tramite medico curante (come se non sapesse che se attivata da medico di base, i tempi di attivazione sono molto lunghi, quindi perché nel caso non farlo lei?), il tutto col sorriso alla bocca nonostante la drammaticità della notizia. Ci consiglia quindi di farle fare, una volta finiti i dolori (dovuti a suo dire tutti alla caduta, nonostante non fossero confinati solo al ginocchio), di farLe una RMN al Cervello e portare il referto al Neurologo per eventuale diagnosi. Pochi minuti dopo, mia mamma viene caricata su una barella di autoambulanza privata, e in quel momento lamentava dolore ovunque. Però al dire della dottoressa, il problema era esclusivamente neurologico, dato che le analisi, a suo dire, erano ottimali.
Il giorno seguente (9/3/2022) le condizioni di mia mamma continuano a peggiorare, con episodi sempre più inquietanti di torpore, peggioramento della disartria e dei dolori generalizzati e secondo mio padre nella notte episodi di delirio; cosa che mi fece notare in maniera provvidenziale anche un mio caro amico infermiere, soprattutto in merito al sintomo del torpore. Mia mamma con le ultime forze e io stesso per capire meglio la situazione sempre più misteriosa e angosciante, contattiamo il reumatologo che seguiva mia mamma. Premetto che mio padre, seguendo la diagnosi della dottoressa di PS, nella mattinata somministrò a mia mamma un immunosoppressore.
Appena avvisai il reumatologo, quest'ultimo mi chiese l'esito della P.C.R. il giorno prima nelle analisi richieste in PS e, svista clamorosa, era assente, così come i valori di UREA e CREATININA. Le famose analisi andate bene!
Morale della favola, riportammo mia mamma in PS, stavolta al Gemelli, con la medesima autoambulanza privata del giorno prima con gli stessi infermieri: anch'essi notarono il peggioramento delle condizioni. In serata mia mamma era in ipotensione da Shock settico. Grazie al destino ha passato la notte ed è tutt'ora mia mamma e posso godermela ancora senza andare al cimitero.
PS: se avessimo seguito alla lettera la dottoressa, mia mamma sarebbe morta nel letto matrimoniale. Inoltre non si possono trascurare così i sintomi di una setticemia, in un contesto in cui in Italia muoiono per questo 70K persone all'anno, soprattutto parlando di una dottoressa di PS. Bastava un banale controllo della creatinina per verificare che i reni erano quasi in insufficienza e la paziente NON era da dimissione.

Patologia trattata
Febbre, disartria, nausea.

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