Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giuseppe di Empoli
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

1992...

Al San Giuseppe partorii la prima volta, nel febbraio 1988, la mia prima bambina. All'epoca avevo 21 anni e poca esperienza, ma ricordo bene quel travaglio, incollata sul lettino senza poter deambulare; ma... 25 anni fa andava così! Poi, nell'ottobre 1991, scopro di essere nuovamente incinta, ma questa volta di due gemelli dizigoti. Tempo un mese e mezzo e una sera una forte contrazione (12° settimana) mi porta dritta dritta al San Giuseppe, dove abortisco spontaneamente il primo sacco gestazione! L'altro feto era vivissimo e vitalissimo: non si era nemmeno "accorto" che il suo fratellino se n'era "andato via" poiché erano in due camere gestazioni e con due placente differenti. E qui i Medici del reparto mi consigliano, PER VEDERCI PIù CHIARO SUL PERCHè DI QUESTA INTERRUZIONE, DI EFFETTUARE L'AMNIOCENTESI!!! "Se c'è stato questo episodio abortivo, forse la causa è un gravissimo difetto genetico incompatibile con la vita fuori dall'utero, per cui la natura mette in atto questa sorta di EPURAZIONE".
MA... i parametri del feto rimasto erano però perfetti. Comunque mi fido e vado a FIRENZE, su loro suggerimento, presso il centro diagnostico FUTURA dove, appena mi inseriscono l'ago per la amniocentesi, nella siringa, oltre al liquido amniotico, fuoriesce sangue! LA FRITTATA ERA FATTA! I medici del centro se ne sono accorti ma... ormai..!! LO SAPEVATE CHE IN PRESENZA DI MINACCIA D'ABORTO IN ATTO O PREGRESSA NELL'AMBITO DELLA STESSA GRAVIDANZA, L'AMNIOCENTESI è G A R A N Z I A DI ABORTO? NO? NEMMENO IO!!! Da quel momento in poi, era gennaio 1992, il mio bambino ha vissuto dentro di me col sacco rotto, io perdevo liquido amniotico copiosamente ed ero ferma a letto immobile: ma il mio amore era ancora vivo! Una notte di fine gennaio poi(20esima settimana) un dolore mortale mi porta di nuovo al San Giuseppe, dove NON CAPISCONO COSA MI STIA SUCCEDENDO e comunque mi tengono lì per più di un mese, ricoverata. Ad ogni visita in stanza d'ospedale chiedevo ai medici TUTTI di controllarmi il pannolone (sì! proprio quello per gli incontinenti), che si riempiva quattro/cinque volte al giorno di sangue e di un liquido che, per me, era liquido amniotico (ha un odore caratteristico), ma nulla "sarà pipi signora, stia tranquilla", SENZA MAI - DICO MAI- CONTROLLARE.
INSOMMA, IL MIO BAMBINO è NATO IL PRIMO MARZO CON UN PARTO DOLOROSISSIMO, MI HANNO DILATATA A MANO, ERO SOTTO SHOCK, INVOCAVO DIO E MI DICEVANO "GUARDA CHE DIO NON ESISTE,CHE LO INVOCHI A FARE!". Nasce DANIELE, era ormai il primo marzo, alla 24 esima + 4 settimana, VIVO, BELLISSIMO, CIANOTICO. Non volevano farmelo vedere PER NON DARMI UNO SHOCK!!!!! "VOI MI AVETE SHOCKATO, NON MIO FIGLIO!!!! VOGLIO VEDERLO, ABBRACCIARLO, DARGLI IL BATTESIMO (l'ostetrica Clementina me l'ha battezzato!). Non l'hanno messo in incubatrice perché per legge si considera feto solo dalla 25esima settimana. Mancavano 2 giorni alla 25esima settimana. Mio figlio per 48 ore non è stato giudicato FETO, bensì ABORTO. IO "QUELL'ABORTO" ME LO SONO STRETTA AL SENO ED HO ATTESO CHE MORISSE SU DI ME. POI L'HO FATTO SEPPELLIRE AL CIMITERO DELLA MISERICORDIA. All'atto della dimissione, il primario, che per un mese era stato assente (e senza di lui NESSUNO prendeva decisioni di sorta), ha avuto il coraggiosi dirmi: "Si faccia forza, signora!".

AL MIO DANIELE, NATO L'1 MARZO 1992, IL GIORNO PRIMA DEL MIO COMPLEANNO, CHE MAI PIù FESTEGGERò.

Patologia trattata
GRAVIDANZA GEMELLARE.

Commenti

 
 
Per Ordine