Dettagli Recensione

 
Istituto Europeo di Oncologia di Umberto Veronesi
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Per il dr. Pagani

In IEO ho riscontrato un delirio onanistico di tecnocratici incapaci di provare alcuna emozione e pietà difronte a malati bisognosi non solo di cure, ma anche di una parola umana. Un ospedale pieno di telecamere ovunque che ricorda una banca di cui ho sempre domandato dentro di me il motivo senza risposta da qui, a voi, le vostre conclusioni.
Per il medico Pagani, a cui ho affidato il mio corpo in 2 occasioni in sala operatoria, ho solo parole di grande riconoscenza, unite al dispiacere che questa malattia provoca, tradotto in sbandamento da vertigine dovuto a un cancro mai debellato e a un corpo mutato in peggio, irrecuperabile. Un trauma per me: esteta, elegante, raffinata di professione.. inaccettabile metamorfosi che a volte mi ha fatto esagerare nella confidenza con tale senologo, travisando i ruoli, appoggiando il mio dolore estremo sopra qualcuno che non ha tempo da perdere. Il rispetto e la distanza sono le chiavi per non perdere il supporto medico. Noi vorremmo una parola, un incoraggiamento, ma ora capisco di essere stata una fra tante, e la parola dobbiamo averla da chi ci vuol bene e, se non abbiamo nessuno, trovarla nel Signore o in un nuovo scopo di vita. Addirittura io incolpavo il medico! Un misto tra odio e amore non accettando questa terribile mutilazione, soffrendo spaventosamente in un corpo divenutomi estraneo. Quindi grazie dottore per la sua infinita pazienza. Consiglio lo stimato dottor Gianmatteo Pagani a chi, malauguratamente, ne avesse bisogno.

Patologia trattata
Carcinoma mammario in situ.

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1  
 
Per Ordine 
 
Inviato da Ondina Baradel
19 Novembre, 2021
Io sono grata a lei per la verità di queste osservazioni Propagano sensibilità e il fermo desiderio di umanizzare la spirale alienata medico-malattia -terapia. Una spirale in cui, se va bene, ci si trova “livellate/i” nel ruolo della malata che deve subire e basta. Le idee che lei esprime in modo tanto trasparente ci rafforzano nel perseguire il nostro diritto a essere “viste” e a ricevere benessere dalle relazioni e dalle cure che accompagnano la nostra esperienza ospedaliera. Le auguro di mantenersi la sua positiva attitudine, sempre fedele al valori del nostro vivere e a se stessa.
Ondina Baradel
1 risultati - visualizzati 1 - 1