Dettagli Recensione

 
Ospedale di Lavagna
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Non volevo fosse portato qui...

Era la terza volta che mi ritrovavo a dover portare mio padre al PS di Lavagna. Ho fatto di tutto per farlo portare dall'ambulanza in un'altra struttura, ma non ci sono riuscita, e questo sarà un peso che mi porterò dietro per il resto della mia vita. Sebbene mio padre non stesse bene (ne ero cosciente), visto che la saturazione iniziava ad abbassarsi, non volevo che soffrisse magari morendo soffocato in casa. Arrivato al pronto soccorso alle 22.50 (comunicato dalla gentile dottoressa della guardia medica che l'ha accompagnato e che mi ha avvistata), nessuno si è degnato di chiamarmi nonostante avessi specificatamente scritto su un foglio A4 in una busta piena di medicinali per la sua terapia del dolore, il fatto di chiamarmi per la delicata situazione di mio padre. Aspetto fino alle 3.00 del mattino, chiamo io e mi dicono che mio padre è più rilassato. Dormo serena visto che l'ho lasciato in mano a dei dottori. La mattina mi chiama il medico dicendo che mio padre sta morendo. Corriamo in PS e trovo mio padre intontito dalla morfina ma visibilmente sofferente e tremolante. Prova a comunicare con me, ma non riesce per la morfina. Il medico mi dice che è normale. Chiedo se ha assunto la terapia del dolore e loro mi dicono che hanno dato loro medicinali. Chiedo il trasferimento all'Hospice con cui mi ero accordata, ma me lo negano dicendo che la struttura non accetta mio padre fino alle 14.00. Poi da una basculante aperta della stanza dove si trovava, sento lamenti insopportabili, capisco che si tratta di mio padre; corro dentro dicendo che lo sento soffrire e mandano una dottoressa. Mi chiamano dicendo che mio padre è super agitato e che la struttura non me lo accetta in quelle condizioni. Bene, chiamo l'Hospice e mi dicono che non è assolutamente vero, che lo aspettavano dalle 12.30. Ritorno dalla finestra e non sento più lamenti. Richiedo il trasferimento e mi dicono che la prima ambulanza sarebbe stata per noi. Aspetto e vedo riempirsi la prima ambulanza, la seconda, la terza, la quarta, nessuna per mio padre. Arrabbiata finalmente alle 17.00 mi fanno entrare in PS. Hanno spostato di stanza mio padre e lo trovo ancora più intontito e legato al letto. Scopro che oltre alla morfina per sedarlo non gli hanno dato nessun medicinale della sua terapia del dolore, indispensabile per lui per non avere dolori lancinanti. Quindi mio padre era agitato per l'insopportabile dolore che dà un tumore polmonare espanso a tutto il torace. Perdo la pazienza e faccio chiamare la responsabile che, caso strano, in 10 minuti mi fa arrivare l'ambulanza. Mio padre e' arrivato in Hospice in condizioni pietose, con il battito cardiaco alto per la sofferenza ricevuta. All'Hospice di Chiavari si sono presi cura di lui per le sue ultime ore di vita ed è mancato il giorno dopo con l'accompagnamento dolce, rilassato, perché sotto morfina ma con tutti i medicinali della sua terapia.
Non ho raccontato le prime due esperienze di mio padre, sempre al PS, ma credetemi, mi è bastata l'ultima per avermi SEGNATA A VITA, costringendomi a vivere con il rimorso.

Patologia trattata
Bassa saturazione per adenocarcinoma polmonare al 4° stadio.

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