Dettagli Recensione

 
Ospedale Maggiore di Bologna
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

"Accoglienza" al PS e diagnosi di aborto

Nonostante il dolore e la sofferenza ancora più che vivi, voglio denunciare quello che a mio avviso è inconcepibile avvenga in un pronto soccorso di maternità che, per definizione, dovrebbe essere luogo di ACCOGLIENZA e SOSTEGNO per le donne che hanno ahimè necessità di dovercisi recare.
Non mi dò ancora pace per quello che mi è successo, perché a mio avviso poteva essere evitato, o perlomeno gestito in modo più UMANO.
Ero all'inizio del quinto mese di gravidanza, quando giovedì 19 novembre ho avuto una forte emorragia a seguito della quale vado terrorizzata al pronto soccorso della Maternità del Maggiore di Bologna dove, dopo avermi preso tutte le generalità, mi diagnosticano placenta previa centrale e mi mettono gravidanza a rischio, raccomandandomi assoluto riposo da tutto. E così faccio, anche sotto suggerimento della mia ginecologa.
Onestamente col senno di poi (non essendo un medico) sarebbe forse stato più prudente trattenermi in osservazione per ulteriore garanzia che non ci fossero spiacevoli degenerazioni (come in effetti ci sono purtroppo state). Ma supponiamo pure sia questa la prassi...
Circa una settimana dopo (esattamente la notte fra martedì 24 e mercoledì 25 novembre), vengo colta da dolori lancinanti somiglianti a contrazioni, per cui chiamo l'ambulanza per farmi portare nuovamente al PS della Maternità del Maggiore, dove vengo "accolta" dalle classiche "persone" che stanno lì a riscaldare la sedia per nulla curanti degli ESSERI UMANI che purtroppo hanno necessità di andare al PS: arrivo in ambulanza sul lettino con dolori atroci dovuti alle contrazioni che non mi facevano stare in piedi. Vengo fatta scendere dal lettino e fatta sedere ad aspettare. Dopo qualche minuto mi fanno entrare in ambulatorio, ma anche lì mi fanno sedere per recuperare per l'n-ma volta le solite generalità (che fra l'altro avevo già fornito sia la settimana precedente, quando ero andata per l'emorragia, sia al momento dell'arrivo all'infermiera che mi aveva per così dire "accolta").
Perso tutto questo tempo prezioso, vengo fatta finalmente sdraiare per la visita (fra l'altro facevo una gran fatica a spogliarmi per i dolori, ma nessuna delle due presenti si è minimamente preoccupata di aiutarmi e anzi, mi sollecitavano con aria scocciata) e con estrema freddezza e quasi crudeltà mi hanno comunicato che stavo abortendo. E basta..
Hanno candidamente espletato le pratiche amministrative per il ricovero senza dirmi altro. Io ero shockata e incredula, non avevo nessuno con me (mio marito e' dovuto rimanere a casa con la bimba che andava a scuola il giorno dopo) e ho subìto il corso degli eventi.
Ed ora non riesco a darmi pace per quanto successo, soprattutto per COME è successo.
Ritengo che il personale del PS sia stato molto superficiale davanti ad una emorragia in primis e ad una sua successiva degenerazione (oltre ad aver manifestato una a dir poco scarsa attenzione al paziente come 'essere umano' e non solo come uno dei tanti da visitare e mandare a casa, come in una catena di montaggio).
Forse, se fossi andata in una clinica privata, sarei stata trattata meglio e con maggior scrupolo e attenzione.. e magari avrei ancora la bimba in grembo! Questo è l'atroce dubbio che ora non mi dà pace.
Ad ogni modo sarebbe bastata una minima UMANITÀ in più dal personale del PS per supportarmi in un tragico momento come questo (come ha invece poi cercato di fare il personale ospedaliero che ha mostrato tutt'altra professionalità e umanità).
Non ricordo purtroppo il nome della dott.ssa che mi ha diagnosticato con indescrivibile distacco che mia figlia stava morendo senza dirmi motivi, possibili cause o eventuali tentativi che si sarebbero potuti approntare. Ad ogni modo SCONSIGLIO a chiunque di andare al PS della Maternità del Maggiore, per evitare di subire gli stessi inammissibili trattamenti che ho subìto io in un momento drammatico che non riesco a superare.

Patologia trattata
Aborto interno.

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