Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Padova
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Melanoma spitzoide

Sono stato visto dalla dottoressa Chiarion Vanna Sileni per un consulto relativamente ad un melanoma III stadio B con metastasi al linfonodo sentinella e successivo svuotamento linfonodale che ho eseguito all'ospedale di Vicenza. I medici di Vicenza, data la mia giovane età (30 anni) mi consigliano di recarmi allo IOV, per un consulto su eventuali terapie da seguire successivamente alla radicalizzazione chirurgica.
Incontro la dottoressa Chiaron dopo 1 ora e 20 minuti di attesa, e soprattutto in una condizione psicologica molto fragile.
Invia la mia compagna, che mi aveva accompagnato ed era fortemente desiderosa di ascoltare con me i consigli della dottoressa, a sistemare con perdita di metà visita, la burocrazia (impegnativa e dati vari).
Ritorna in ambulatorio mentre io sono stato sopraffatto di informazioni tra cui che non aveva senso fare lo svuotamento linfonodale perché secondo lei era ovvio che avrebbe dato esito negativo (consideriamo che è solo suggerito dal protocollo internazionale del melanoma in caso di metastasi al linfonodo sentinella), e che una ragazza nelle mie stesse condizioni cliniche è stata bene per due anni e dopo si è trovata con metastasi ovunque... ed è deceduta.. Sono uscito dall'ospedale con la forte convinzione che non ci sarei più entrato.. non voglio fare appunti negativi alla struttura ospedaliera, che non ho potuto testare.. ma al medico che mi ha seguito sì, non per le sue competenze, ma per la totale mancanza di sensibilità di un medico che, essendo oncologo, dovrebbe traboccare di queste caratteristiche.

Patologia trattata
Melanoma metastatico.

Commenti

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Inviato da Curato Antonio
03 Settembre, 2016
Mi chiamo Antonio, dopo diversi errori di diagnosi si accorgono che ero affetto da melanoma.
Il primo esame diagnostico è del 20.07.2014 che referta un ematoma. A novembre 2014 torno in ospedale, perché l'ematoma non andava via: diagnosticato un emangioma. A gennaio 2015 torno in ospedale, mi mandano allo Iov. Dopo biopsia, comunicano che potrebbe essere un sarcoma o un melanoma. Nessuno sa aiutarmi, fornirmi terapie, accertare reale natura patologica, così a caso mi forniscono pillole. Rifiutano intervento chirurgico perché non distinguono sarcoma da melanoma.
Decidono terapia palliativa per melanoma III stadio con stadiazione effettuata senza esami diagnostici specifici. Non viene applicato il protocollo e dopo tante illusioni, speranze, sperimentazione interrotta, sofferenze inenarrabili, mi somministrano la sedazione terminale.
Muoio il 04 giugno 2016 tra lo strazio dei miei amati genitori e delle amatissime sorelle.
Avevo solo 41 anni.
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