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Ad ottobre prenoto la visita in ospedale, dicendo sia al mio medico che fa la richiesta, sia al centro di prenotazione telefonica, che ho già avuto una consulenza e devo devitalizzare un dente. Il primo posto disponibile è a gennaio 2013. Aspetto, prendo due ore di permesso da lavoro, appuntamento alle 10.45. Arrivo di volata in reparto alle 10.40 e mi dicono che devo pagare il ticket prima. Signorina, se non lo paga prima non la ricevono. Ma io ho l'appuntamento tra 5 minuti, ha visto quanta gente c'è? Non posso perdere il posto, lo pago dopo. No. Ok, corro a pagare il ticket, prima di me ci sono 50 persone. Guardo la lancetta dei minuti correre, mi agito, e poi mi passa di fianco una ragazza che va diritta a una cassa e chiede: "scusi, mi dà il modulo per ricevere il ticket a casa?" Ah, ecco, si può ricevere il bollettino a casa e non c'è nessun avviso. La imito e torno in reparto, con la voglia di far polemica con l'accettazione, ma in quel minuto chiamano il mio nome, e vaiiii! finalmente. Mi riceve, come dappertutto negli ospedali pisani, una specializzanda. Io sono terrorizzata dai dentisti... Vabbè, ormai ci sono. Mi accomodo e dò alla dottoressa la radiografia che avevo fatto due mesi prima. Lei guarda la radiografia e mi dice: lei deve devitalizzare un dente. Sì, lo so. Ma noi qui non facciamo le devitalizzazioni. Prego? Ripete. Scusi, ma io l'ho detto anche in fase di prenotazione. Oh, le credo, ma ci sta che non lo sappiano al CUP quello che noi facciamo e quello che non facciamo. Ah, bene. Grazie e arrivederci e si ricordi di pagare il ticket.
Un'ultima nota: il sito internet dell'azienda ospedaliera pisana ad oggi riporta che gli interventi fatti in ambulatorio comprendono l'Endodonzia clinica, che tratta le complicazioni della carie e comprende il trattamento canalare dei denti vitali e necrotici.