Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma
Voto medio 
 
4.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
5.0

Grazie di tutto!

Ho concluso giovedì scorso la mia esperienza presso il reparto di radioterapia del Gemelli.
Premesso che sono napoletana e che inizialmente ero un po' perplessa circa l'opportunità di effettuare la terapia così lontano da casa, dovendo prendere tutti i giorni il treno, col senno di poi rifarei la medesima scelta con tutti i sacrifici che ha comportato...: sacrifici ripagati dalla professionalità, presenza, dolcezza e supporto di tutto il team.
Un grazie alla Professoressa Mantini che mi ha indirizzata sul tipo di terapia da intraprendere, dissipando ogni mio dubbio iniziale, ai medici sempre pronti a dispensare consigli in caso di necessità ed alle infermiere. Il mio ringraziamento speciale va soprattutto allo staff dei tecnici. Sono proprio loro il fiore all'occhiello del reparto, pronti a risolvere qualsiasi problema, a gestire un cambiamento di programma con competenza e gentilezza e sempre con il sorriso (che io considero terapeutico di per sè!). E' giusto riconoscere il merito a chi lavora così bene rendendo quella del Gemelli una realtà d' eccellenza! Saluto con affetto Gianluca, Pio, Claudio, la signora Marisa, Viviana e gli altri tecnici che mi hanno seguita di cui non conosco tutti i nomi.
Grazie di tutto.
Anna Buono.

Patologia trattata
Neoplasia mammaria.

Commenti

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Inviato da Alberto
29 Agosto, 2016
Cara Anna, io ho un cancro al polmone, il mio medico curante dell'Ospedale di Perugia, il prof. Crinò, che è considerato uno dei maggiori esperti mondiali nella materia, mi aveva assegnato una dose complessiva di 60 gray. Purtroppo vivendo a Roma, ho pensato conveniente fare la radioterapia al Gemelli e sono capitato nel reparto Radioterapia 2, dove mi hanno diminuito la dose di irraggiamento, aggiungendo una infusione di chemio e una abbondante dose di cortisone per sopportare il tutto. Risultato: in un mese mi hanno procurato una infezione al sangue a rischio di setticemia, ero claudicante, sudavo freddo e acido, avevo la glicemia a oltre 350 e quando sono tornato a Perugia mi hanno classificato peggiorato da III A a III B.
Credo che un medico che abbia un minimo di professionalità, se vede la persona che ha in cura peggiorare per effetto della terapia che gli ha assegnato, dovrebbe domandarsi se sta facendo la cosa giusta, cosa che io non ho avuto il piacere di veder fare al famosissimo A. Gemelli.
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