Dettagli Recensione

 
Ospedale di Sanremo
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Arrabbiata

Siamo partiti da Genova poco dopo le 7.00 del mattino perché, senza il “ponte”, abbiamo dovuto fare oltre 100 km. in più. Avevo appuntamento alle 11.00, l'ospedale è scomodissimo, senza parcheggi e senza indicazioni al suo interno per raggiungere i vari reparti. Quando lo trovo, il reparto, mi fanno aspettare; aspetto un'ora poi arriva il dottore, mi dice due parole solo per sapere chi fossi, si prende una signora che era lì prima di me, la quale già aspettava da molto tempo ed era preoccupata, in quanto hanno portato via sua figlia e non sapeva più nulla, nessuno che la tenesse informata.. Il dottore si porta via la signora, dicevo, e mi chiede di aspettarlo un po'. Passa quasi un'altra ora, comincio a chiedere a una infermiera, mi tratta a pesci in faccia, urlandomi in malo modo che: “ il dottore sta operando cosa vuole?“ ecc. ecc. Io ci resto malissimo, ma chiedo a un'altra la quale mi dice che il dottore mi ha ricevuto per farmi un favore (io non ho mai chiesto favori), nessuno che voglia darmi un'indicazione, nemmeno approssimativa, di quanto avrei dovuto aspettare. Alla fine arriva una signora che non si degna di presentarsi e non si qualifica nemmeno, la quale mi porta nello studio del dottore e sempre senza darmi spiegazioni di alcun tipo mi chiede chi sia ecc. Le faccio notare che volevo vedere il dottore e lei mi dice che intanto incominciamo poi lui arriva (si va be’ ma quando?). Inizio a innervosirmi sul serio, dopo un po' di discussione stavo per cedere e le stavo dando la mia documentazione, quando arriva la caposala che ricomincia con la solfa che il dottore mi ha fatto un favore (un favore?). Non capisco, io ho solo chiesto un incontro, non ho chiesto nessuna via preferenziale, l’appuntamento me lo ha dato lui e io non ho fatto altro che chiedere più o meno quanto ci fosse ancora da aspettare, visto che mio marito, oltretutto, era in auto ad aspettarmi. Così alla fine, esasperata, mi sono ripresa i miei fogli e dopo aver loro detto che un malato di cancro che parte alle 7.00 del mattino da Genova ha fatto tre ore di auto, che ha aspettato due ore senza una spiegazione, aveva ben motivo di essere nervoso specialmente se viene trattato in malo modo da una infermiera (o qualsiasi altra mansione avesse, non so) come fosse un oggetto, da persone che non la ritengono degna di ricevere un minimo di spiegazione , un chiarimento, una parola di scusa per il disagio subito, così me ne sono andata, senza la visita, con costi di viaggio, giornata di lavoro persa di mio marito, e la pressione a 187 su 100.
A sessantaquattro anni non mi è mai capitato di vivere una esperienza così in campo ospedaliero, ci vuole un po’ di rispetto e comprensione per i malati e bisogna ricordarsi che non sono numeri e nemmeno pacchi da mettere in deposito.

Patologia trattata
Tumore dell'esofago.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da massimo conio
10 Settembre, 2018
La paziente, affetta da una lesione neoplastica superficiale dell'esofago, mi ha inviato una mail chiedendomni un consulto. Le ho detto di venire in ospedale dopo due giorni per evitarle settimane d'attesa, sia nel pubblico, che nel privato, in considerazione della gravità del suo caso. Ovviamente la paziente avrebbe dovuto attendere essendo stata inserita in un giorno d'attività (presso il nostro centro eseguiamo 40 procedure endoscopiche al giorno!). Ero impegnato nella sala operativa e le ho detto di avere pazienza che poi avremmo discusso il suo grave caso. La persona in questione ha iniziato a lamentarsi con tutti ed ha rifiutato di parlare con una mia collega, che nel frattempo avrebbe raccolto la sua storia clinica. Si è rivolta in malo modo alla collega ed anche ad altri infermieri, sbraitando che questo non era il modo di trattare le persone. Peccato però che non si sia resa conto della nostra disponibilità e del fatto che il nostro centro sia uno dei migliori d'Italia per il trattamento dei tumori superficiali dell'apparato digerente.
Auguro a questa persona una evoluzione favorevole della sua malattia.
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