Medicina Ospedale Altamura

 
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Il reparto di Medicina interna e Lungodegenza dell'Ospedale Della Murgia - Fabio Perinei di Altamura in provincia di Bari, ha come Responsabile il Dott. Giuseppe Rinaldi (ad interim). Il reparto, dotato di 20 posti letto per il ricovero ordinario e di 2 per l'attività di day hospital, si occupa delle varie patologie di interesse internistico, garantendo ricoveri per post- acuzie e lungodegenza. Attività ambulatoriale: diagnostica ecografica, emogasanalisi, toracentesi, paracentesi, respirazione a pressione positiva intermittente, spirometria semplice, ambulatorio diabete mellito, day service diabete mellito e ipertensione arteriosa, ecocolor doppler vascolare, epatopatie. Fanno parte dell'equipe dell'unità operativa i dirigenti medici Amendolara Francesco, Barone Michele, Berloco Maria Letizia, Capone Francesco, Ingrosso Anna Maria, Minenna Antonio, Perrucci Giuseppe, Rinaldi Giuseppe.

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ESPERIENZA RICOVERO PER COVID-19

Sono un paziente di cinquant’anni di Altamura, affetto da una insufficienza renale cronica severa, il mio nome è Domenico Cananzi.
Ho contratto il Covid il 16 marzo scorso (non ero stato ancora vaccinato perché il vaccino per la mia fascia di età e patologia, secondo le disposizioni regionali, non era ancora previsto).
Sono stato male fin da subito, tanto che mia moglie già il 18 marzo aveva allertato il 118. Un intervento a dir poco assurdo. Un medico che si è limitato a dire che dovevamo ritenerci fortunati di poter curare il Covid a casa, mentre noi sapevamo benissimo che, data la mia patologia, andavo monitorato in ospedale con il supporto di una U.O.C di nefrologia. É andato via senza fare nulla, senza visitarmi, senza rilasciare nessun referto del loro intervento.
La situazione nei giorni successivi è andata via via peggiorando tanto che il 21 marzo, dopo aver nuovamente chiamato il 118, sono stato ricoverato all’Ospedale della Murgia "Fabio Perinei".
All’ingresso mi è stata fatta una radiografia che ha accertato una polmonite bilaterale da Covid-19.
Dopo tre giorni di sosta nel pronto soccorso il 24 marzo mi hanno trasferito nel reparto Covid al 6° piano.
Mi hanno fatto firmare il consenso per la somministrazione del plasma iperimmune, del quale non si è vista nemmeno l’ombra. Forse era già tardi. Sono stato curato con la terapia ad ossigeno CPAP, antibiotica e cortisonica, ma man mano che la situazione (molto lentamente) migliorava dal punto di vista dell’infezione e della respirazione, continuavo ad avere forti dolori al petto. É il Covid… mi dicevano. Nonostante le mie sollecitazioni circa un controllo radiografico, i medici si sono limitati alle terapie contro il Covid, ignorando il mio malessere.
Solo dopo 34 giorni quando protestavo quotidianamente per i forti dolori e quando mi è ritornata la febbre alta, mi hanno sottoposto ad una TAC che ha rilevato importanti conseguenze e danni al polmone sinistro, soprattutto pneumotorace, ascesso, empiema e sovrainfezione batterica.
Probabilmente ho avuto la sfortuna di essere stato ricoverato nel periodo in cui l’ospedale era al collasso per il grande numero di ricoveri e i reparti erano affidati a medici forse alle prime armi, magari non preparati a gestire l’emergenza Covid-19. Non so… resta il fatto che per 34 giorni il mio caso non è stato oggetto di attenzione e a mio parere si poteva intervenire prima. Mi chiedo, perchè farmi soffrire così per 34 giorni? Dopo altri 3 giorni (al 37°) il mio caso è passato al Policlinico di Bari. Triste epilogo di un’avventura paragonabile ad un incubo.
Devo solo ringraziare in questa struttura gli OSS e gli infermieri che sono sempre stati gentili e disponibili e i medici: Dott. Barone Michele, Dott.Capone e la dott.ssa Angela Mirizzi, gli unici che hanno avuto un occhio attento alle mie sofferenze.
Per il resto… un’esperienza da dimenticare.

Patologia trattata
COVID-19.