Medicina Ospedale Molfetta

 
3.5 (4)
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Il reparto di Medicina interna dell'Ospedale Don Tonino Bello di Molfetta in provincia di Bari, situato sulla Strada Provinciale Molfetta-Terlizzi, ha come Direttore il Dott. Giovanni DE PALMA. Il reparto, dotato di 27 posti letto per Acuti, 16 di Lungodegenza e 3 di Day Hospital, eroga prestazioni in regime di degenza ordinaria di medicina interna, di lungodegenza post–acuzie e di Diabetologia in Day Hospital. Principali attività e campi di interesse: Dismetabolismi, Dietologia e Dietoterapia, Ipertensione arteriosa, Geriatria, Pneumologia, Oncoematologia, Cefalee, Medicina interna, Diabetologia, Allergologia. Fanno parte dell'equipe i dirigenti medici Antonaci Giovanni Cosimo, Ciannamea Cosimo Damiano, Ciannamea Fabio Luigi, Divella Caterina, Marella Nicolò, Porcelli Carmela, Sallustio Giuseppe, Volpe Cornelia.

Recensioni dei pazienti

4 recensioni

Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
3.3  (4)
Assistenza 
 
3.3  (4)
Pulizia 
 
4.0  (4)
Servizi 
 
3.5  (4)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Competenza
Assistenza
Pulizia
Servizi
Commenti
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Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Una specialista seria e attenta

Esprimo profonda gratitudine nei riguardi della diabetologa Dott.ssa Caterina Divella per la sua competenza e il suo grande senso di responsabilità. Ho fatto una visita diabetologica giorni fa e sono rimasta conquistata dal suo modo di fare pacato, gentile e professionale. Una pioggia di stelle per questa professionista d'eccezione.

Patologia trattata
Diabete e ipotiroidismo in paziente con cardiopatia.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Male che vada è pur sempre paziente molto anziana

Mia madre era cardiopatica, essendo affetta da insufficienza valvolare e fibrillazione atriale, e portava gli esiti dell'ictus cerebrale da cui era stata colpita 7 anni prima. Gli esami radiologici fatti in casa avevano evidenziato inoltre versamento pleurico bilaterale. Una situazione quindi piuttosto compromessa, che meritava un attento monitoraggio cardiologico e farmacologico. Ciò nonostante, mia madre riusciva a compensare questa situazione di precarietà, e non era allettata. Senonché la mattina del 26 Settembre 2018, reduce 3 giorni prima dall'inalazione di un sorso di liquido che le era andato di traverso e l'aveva un po' scompensata, ma da cui era rientrata grazie ad un cardiotonico, ebbe un problema di mancata diuresi. Ciò fece preoccupare l'infermiere chiamato per posizionare il catetere, che paventò il rischio di un blocco renale. Spinto anche da un medico di nostra conoscenza, e vincendo la mia riluttanza, feci portare mia madre novantanovenne al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Molfetta, dove non si parlò di blocco renale ma di oliguria. Si constatò l'esistenza del versamento pleurico e sulla base di questa diagnosi fu mandata, disorientata, nel reparto di Medicina. Iniziò così la cura sia per il versamento pleurico, sia per l'ipotetica polmonite "ab ingestis" (che la TAC dimostrò inesistente), e quindi giorni e giorni di diuretici, antibiotici e cortisonici, e senza lo scrupolo di farle prendere farmaci essenziali per il cuore, che essendo in compresse mamma non riusciva a deglutire. Da aggiungere che per fare la TAC è stata lasciata due giorni senza né bere né mangiare. Senza parlare dell'ago delle flebo che spesso andava fuori vena, provocando ecchimosi al braccio. Da menzionare la situazione insalubre della stanza di degenza, dove vi era un'altra paziente con la bronchite (contratta a suo dire in Ospedale) e dove il sabato sera vi fu un eccessivo affollamento con più di 15 persone contemporaneamente. A quel punto il fisico di mia madre, completamente debilitata, cedette. Nessuna spiegazione da parte dei medici di questo repentino peggioramento delle sue condizioni fisiche, e nemmeno informazioni sulla terapia somministrata nei giorni precedenti. Solo un algido distacco. A nulla può valere la dichiarazione riportata in cartella che i familiari sono stati avvisati delle condizioni precarie della madre (nego che ciò sia avvenuto!).
Certo è un tonfo al cuore pensare che tutto è partito dall'allarmismo ingiustificato di un infermiere (dipendente di questo Ospedale) quando a casa paventava un blocco renale (inesistente), per passare attraverso la somministrazione nel reparto di Medicina di una serie di farmaci eccessiva e inappropriata, per curare patologie che non c'entravano niente con il motivo del ricovero, cioè il versamento pleurico e un'ipotetica polmonite "ab ingestis". Se proprio volevano trattenerla in Ospedale, tanto valeva trasferirla nel reparto di Cardiologia per curare lo scompenso cardiaco, che era la vera causa dei suoi mali.
Voglio fare una raccomandazione a chi leggerà queste righe, perché non ricoverino i loro genitori molto anziani e con patologie serie. Non dessero ascolto, se è il caso, nemmeno al consiglio dei medici: meglio una cura entro le care mura domestiche che un ricovero. Io personalmente ci sono ricascato una seconda volta, dopo aver vissuto un'esperienza simile con mio padre parecchi anni fa.

Patologia trattata
Oligo-anuria, versamento pleurico, iposodiemia in paziente cardiopatica.
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Non professionali

Il 1 gennaio alle ore 01.00 mio padre, con demenza senile da circa 7 anni, è stato ricoverato al 4° piano del reparto di medicina per febbre alta. In un primo momento viene accolto da un infermiere professionale e di grande umanità. Poi viene trattato con grande superficialità. Io e la mia famiglia non ci distacchiamo da lui nemmeno di notte e neanche un minuto. Giorno e notte iniziano a susseguirsi una serie di diversi dottori che si definiscono un'equipe. Ma credo che realmente non sappiano cosa significhi esserlo!
Mancanza di comunicazione tra loro, impazienti ed indifferenti ad ascoltare o spiegare ai familiari la terapia che stavano somministrando. Ogni dottore ci ha fornito una versione diversa: ictus, influenza, bronchite. Una mattina mentre esco dalla stanza di mio padre per dar spazio alla visita medica dell'equipe, rimango in corridoio. I tre medici escono dalla stanza e incuranti della mia presenza parlano a voce alta tra di loro ed io ascolto tutto. Parlano di mio padre con un grande pressapochismo.
Mio padre a distanza di pochi giorni si riprende: mangia e parla con noi. Un medico ci dice addirittura che tempo 2 giorni e verrà dimesso.
Poi iniziamo ad avvertire in mio padre la presenza di affanno e sudore. Io e la mia famiglia chiediamo spiegazioni e la risposta è: "togliete la coperta perché fa troppo caldo". Poi diciamo che mio padre ha bisogno di eliminare il catarro, ma fanno finta di nulla. Noi insistiamo e dopo 2 giorni arriva un rianimatore, l'unica persona professionale e capace di dedicarci del tempo per spiegare quello che stava succedendo. Mio padre aveva bisogno di ossigeno, aveva pressione bassa, sudava freddo perché il suo cuore era in affaticamento. Ci dice che dovevamo avvisare i medici di questo sudore. Che tristezza.. perché già da 2 giorni avevano notato tutto ciò e i medici del reparto sono sempre rimasti indifferenti. Mio padre muore il 12 gennaio alle ore 12.00. Il dolore è tanto. Io mi sento molto male e cedo, cadendo per terra. Dopo circa 15 minuti ci richiamano e ci dicono con poca delicatezza "andate in stanza e prendete tutto in una sola volta". Chiedo se posso ripassare dopo 10 minuti. "No, tutto in una sola volta".
MIO PADRE NON È UN NUMERO, ANZI É UNA PERSONA MERAVIGLIOSA.
NO, NON SI PUÒ TRATTARE UN PAZIENTE IN QUESTO MODO.
Grande mancanza di professionalità, serietà e umanità.
Per me l'ospedale di Molfetta può chiudere, o meglio, devono rimanere solo le eccellenze.

Patologia trattata
Demenza senile.
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
5.0

Elogio

Le varie circostanze della vita ci hanno portato a conoscere il vostro eccellente ospedale, in cui il nostro caro papà venne ricoverato nel reparto di medicina.
CON LA PRESENTE DESIDERO FORMULARE NOTA DI ELOGIO E DI APPREZZAMENTO AL PERSONALE MEDICO, INFERMIERISTICO PER LA PROFESSIONALITA', SERIETA', GENTILEZZA E PER LE CURE PRESTATE AL NOSTRO CARO PAPÀ.
UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTO CHE VUOLE ESSERE TESTIMONIANZA a tutti voi, che quotidianamente vi occupate e vi preoccupate di persone che soffrono.
I miei più Sinceri AUGURI di Buon Lavoro!

Patologia trattata
Insufficienza respiratoria.