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Se vi capita, com’è capitato a me, di trovarvi al reparto di chirurgia generale al quinto piano dell’ospedale di Bolzano, e un signore in camice bianco vi ferma chiamandovi per nome e vi chiede: “Come sta?”, non è necessariamente una persona curiosa, ma potrebbe trattarsi del primario di quel reparto. Ho detto “non necessariamente” perché potrebbe trattarsi di uno dei componenti dell’ équipe dei medici di questo reparto.
Se poi qualche mese prima siete stati ricoverati lì, allora le segretarie vi accoglieranno con un sorriso, vi chiameranno per nome e ricorderanno a memoria, per filo e per segno, tutta la storia della patologia del vostro ricovero.
Qui i pazienti non sono un numero. Ognuno ha un nome, un cognome, e una storia che tutto il personale conosce e che nel rispetto della totale “privacy” custodisce severamente.
E’ successo a me di essere ricoverato al S. Maurizio di Bolzano, proveniente da un’altra città perché nella mia il tempo di attesa per una colonscopia era di sette mesi; qui l’ho avuta in sette giorni. La diagnosi: “laterally spreading tumor granular type del colon”.
Pochi giorni dopo venivo convocato per un colloquio con il dr. Stefan Patauner, che mi metteva puntualmente al corrente della mia patologia, e qualora avessi deciso di sottopormi all’intervento presso di loro mi avrebbe fissato un appuntamento dopo la discussione al “TUMOR BOARD” con i colleghi della chirurgia.
Il dr. Patauner, durante il colloquio, mi ha chiaramente e serenamente (aiutandosi anche con uno schizzo) informato di quali erano le opzioni sulla metodologia dell’intervento.
Trovandomi davanti ad una persona molto giovane, che parla guardando negli occhi, e spiega dettagliatamente la procedura, i vantaggi e gli svantaggi, le percentuali di riuscita o meno dell’operazione, ho percepito quel senso di sicurezza che mi ha accompagnato per tutto il periodo di degenza.
A questo punto mi corre l’obbligo di segnalare La professionalità di TUTTO il personale del reparto, a cominciare dal primario dr. Federico Martin, le segretarie: Signora Barbara e Signora Tiziana che hanno sbrigato tempestivamente tutte le pratiche burocratiche, Tutto il corpo medico di cui ricordo solo alcuni nomi: dr. Ivo Kompatscher, dr. Antonio Frena, dr. Francesco Miceli, dr. Martin Müller, dr Stefano Amplatz, e tutti gli altri di cui non ricordo il nome. Particolare gratitudine va alle assistenti: Viviana, Astrid, Anna e tante altre delle quali non conosco il nome, giorno e notte sempre sorridenti, pronte ad aiutarti in tutto.
Devo un grazie particolare alle ragazze e ragazzi fisioterapisti, che dopo 24 ore dall’intervento, mi hanno rimesso in piedi per potermi muovere in autonomia. Di grandissimo aiuto mi è stata la dottoressa Sonia Concini, psicologa, che con parole semplici, mi ha evitato il baratro della depressione.
Tutto questo non sarebbe potuto avvenire se non avessi incontrato il dr. Stefan Patauner, che con il supporto della PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO ha reso possibile tutto ciò.

Silvio Dalbosco