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NEUROCHIRURGIA- MENINGIOMA- DR. PERIN
Mio padre nel 2012 (età 75 anni) si trovava ricoverato presso il Policlinico di Milano per degli accertamenti,
lo sottopongono a svariati esami e durante uno di questi scoprono un meningioma frontale destro di modeste
dimensioni, che però non  gli procurava disturbi e non era  relazionabile  al motivo per il quale era stato
ricoverato. Nonostante ciò gli viene consigliato un intervento di asportazione che avrebbero eseguito nella
medesima struttura di lì a pochi giorni.	
Decidiamo di non farlo operare e dopo la dimissione ci rechiamo all'Istituto Besta per avere un parere. Viene visitato da professor Solero, che lo rassicura, dicendogli che probabilmente il meningioma è presente da diversi anni e non causandogli problemi particolari e, vista l'età, che non  conviene  effettuare  un   intervento,  ma di eseguire controlli periodici per valutare  l'eventuale accrescimento -  e   così   facciamo.   Nel   2018   mio   padre   nota   un   significativo   peggioramento   nella deambulazione con disturbi soprattutto al piede sinistro, ma considerando che soffre da molti anni di artrite reumatoide e oltretutto nelle spazio di 8 mesi si era fratturato prima la tibia e poi il perone del medesimo piede, attribuiamo a ciò   la causa della faticosa deambulazione, ma per approfondire la situazione a settembre 2018 decidiamo di tornare al Besta. Scopriamo che il Prof. Solero è andato in pensione e ci viene consigliato il Dr. Perin. All'inizio rimaniamo delusi perché il professor Solero non era solo un bravo medico, ma anche una ottima persona, capace di dialogare con il paziente. All'inizio di ottobre 2018 veniamo ricevuti dal Dr. Alessandro Perin. che guarda la risonanza di mio papà e ci dice che il meningioma è notevolmente cresciuto; inoltre c'è un principio di sanguinamento e la causa delle difficoltà nel muovere la gamba sinistra è dovuto proprio quello, ma vista l'età (81 anni), l'intervento presentava molti rischi e la radioterapia in quella sede non era possibile. Decide di provare con una terapia a farlo sgonfiare. Ma dopo appena un mese mio padre, nello spazio di un settimana, perde l'uso completo della gamba e inizia a perdere anche il controllo del braccio sinistro. Mi metto subito in contatto col Dr. Perin, che ci fa andare immediatamente al Besta, rileva lo stato fisico di mio padre e ci dice che la risonanza mostra un importante sanguinamento del meningioma, il cervello è in sofferenza e non ci resta che operare. Siamo spaventati, ma rassicurati dal Dr. Perin, che si rivela subito  una persona straordinaria, un medico   pieno   di   empatia. Per conoscere  le   sua  eccezionale competenza basta leggere il suo curriculum, ma basta incontrarlo per capire che le doti umane vanno anche oltre.
Ci prepariamo per l'intervento, ma durante il  pre-ricovero si   accorgono   che   mio   padre   ha   una fibrillazione atriale che non permette di eseguire l'operazione; noi in panico, ma al Besta non perdono un minuto, fanno una serie di telefonate e in due ore mio padre si trova nel reparto cardiologico di un altro ospedale, dove viene stabilizzato e finalmente può tornare al Besta per essere operato.	
Arriva il fatidico giorno e dopo ben sette lunghe ore vediamo salire il Dr. Perin, stanco, ma sorridente che ci dice: "tutto è andato   bene,  adesso  lo  mettiamo  in   terapia  intensiva  e   tra  un   paio  d'ore   potrete  vederlo".   Saliamo  al reparto di terapia intensiva e dopo più di due ore chi vediamo uscire? Ancora il dr. Perin, era passato a controllare i suoi pazienti prima di andare a casa. Questo è il dr. Perin, instancabile e appassionato, al quale mai smetteremo di dire grazie così come anche diciamo grazie a tutto il personale che ci ha accolto.
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