Dettagli Recensione

 
Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Prendono in carico troppa gente

Se volete fare un'esperienza estrema, potete recarvi in un reparto come tanti altri in ITALIA che sta subendo la cosiddetta tecnocrazia autodistruttiva prevista negli anni '70 dal geniale Ivan Illich in Nemesi Medica.
La mole di lavoro - che si tratti di medici, Oss, infermieri e tecnici - è talmente oltre il limite che loro si adeguano forzatamente ad un sistema alienante che non lascia spazi per l'umanità. E voi pazienti siete come loro, siete dei numeri che vengono identificati alla reception, alla sala d'attesa (se riuscite ad arrivare, visto che da soli in oculistica con l'atropina non si vede più, ma a loro non interessa se trovate l'ambulatorio 1 o 20...), la diagnosi la si fa presto perchè i casi come il vostro sono moltissimi, basta dargli una analisi, una carta che attesti quanto e la diagnosi è fatta. Non c'è spazio per parlare, guardare negli occhi, tanto più argomentare, perchè c'è un altro paziente in coda e la tabella che manda sibili ogni pochi minuti chiede incessantemente che questi poveri professionisti facciano tutto nei tempi. Questa è la migliore delle situazioni che può capitare al paziente privato o in SSN. Il motivo c'è, e lo trovate in un bel report di una settimana fa, l'allarmante situazione sanitaria:
https://www.raiplay.it/video/2022/11/Report---Puntata-del-05122022-26443c4d-1a1a-44fb-ba4b-0e0fc4ab7aaa.html

Auguri a tutti.

Patologia trattata
Nessuna.

Commenti

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Inviato da Sandro
14 Dicembre, 2022
Purtroppo è la verità: una popolazione che invecchia e che mira comunque ad una qualità di vita al meglio (per chi se lo puo' permettere), quindi sempre più pazienti per sempre meno medici.
Le persone poi tendono inoltre a rivolgersi in massa ai "luminari" che, pur se affermati (e cari..), essendo esseri umani non possono far altro, anche inconsapevolmente, che trattare i pazienti come numeri, con visite cronometrate o, come noto ultimamente, rifiutare coscienziosamente ulteriori pazienti. Personalmente sono entrato nell'ottica di cercare di rivolgermi a medici relativamente giovani e meno affermati, tra i quali si possono trovare più facilmente attenzione ed ugualmente capacita' e professionalita'. Io stesso per un problema oncologico ho avuto contatti con primari di ospedali noti, comunque dal 2019, dopo le cure nell'eccellente reparto di radioterapia oncologica di Negrar del professo Filippo Alongi e del suo staff di bravi, giovani medici e radiologi, sono sereno avendo nella necessita' un punto di riferimento nel giovane dott. Michele Rigo. Mi trovo nella "pagina" di oculistica perchè sto cercando un appuntamento per la mamma e, girando con la stessa e per me stesso nei vari ospedali, ho notato veramente negli ultimi tre anni un continuo inesorabile ed inevitabile (per i motivi noti) peggioramento dei servizi e delle prestazioni. So bene cosa voglia dire operare negli ospedali con una moglie che da più di quarantanni vi ha lavorato, quindi nutro un grande rispetto per tutte le figure sanitarie.
Penso però, sinceramente, che ancora siamo fortunati ad avere gli ospedali che abbiamo nella nostra realtà geografica.
Inviato da Antonio
11 Giugno, 2023
Vergognati! Sei entrato in pronto soccorso e sei uscito con diagnosi e terapia. Cosa volevi? Un bacino e la colazione?? Ma pensa te…
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