Dettagli Recensione

 
Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

MASSIMO FALCONI, talento e umanità

A quarantuno anni la diagnosi: Carcinoma neuroendocrino del pancreas.
Era il 6 Dicembre del 2008 quando incontrai per la prima volta il professor Massimo Falconi per una "second opinion" chirurgica.
Pazientemente ascoltò la mia storia clinica e la mia storia biografica, attento e partecipe; mi resi immediatamente conto che potevo fidarmi di Lui.
Mi spiegò la gravità della malattia e le possibili complicanze che l’intervento avrebbe potuto causarmi, ma senza mai spaventarmi, piuttosto incoraggiandomi e rassicurandomi.
Mi ha sempre lasciata libera di prendere le mie decisioni ma in piena consapevolezza.
Il professor Falconi non trascurò nessun aspetto della mia persona, né tantomeno della mia malattia, e "architettò" la sua strategia che tutti condividemmo.
L'intervento durò otto ore e fu più complesso del previsto, come spesso capita in questa tipologia d’interventi.
Ai miei comunicò che la procedura chirurgica era stata impegnativa, ma che senz'altro avrei superato quel delicato momento.
I giorni che seguirono ormai appartengono al passato, ma di sicuro non ho dimenticato le attenzioni e la dedizione di tutto lo staff dell'unità operativa di Chirurgia Generale dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar.
Affinché il progetto fosse pienamente realizzato, sono stata sottoposta ad altre procedure programmate che sono servite a ridurre la malattia residua, un totale di nove ricoveri in un anno e mezzo.
Così, il reparto è diventato un po' come casa, lì ho vissuto giornate difficili ma non solo, lì ho conosciuto realtà di sofferenza anche più dolorose della mia, esperienze che mi hanno reso una persona migliore.
Ancora oggi sono costantemente monitorata con controlli programmati, in un ambulatorio dedicato al follow-up. Quest'ambulatorio è gestito dalla dottoressa Letizia Boninsegna, esperta e scrupolosa: Lei è per me punto di riferimento irrinunciabile nel piano di cure per la restante malattia.
Ciò che oggi sono lo devo: al grande lavoro che tutti abbiamo fatto, prima sulla mia persona e poi sulla mia malattia, alla grande umanità con cui il professor Massimo Falconi mi ha accolta e spronata a riprendere in mano il mio nuovo progetto di vita.
Un grazie perciò a Lui, a tutti i suoi collaboratori, all'eccellente struttura, ai meravigliosi compagni di viaggio e grazie anche a una malattia che mi ha insegnato cose che in nessun altro modo la vita avrebbe potuto insegnarmi.
Sono Lia Ceccarelli, donna e mamma.

Patologia trattata
Carcinoma neuroendocrino del pancreas metastatico.

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