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Intervento neurochirurgico per ematoma subdurale
Sono stato dimesso qualche giorno fa ed ho ancora forte la sensazione di avere assistito ad un "miracolo" molto poco probabile nel nostro disastrato Sud. Nella mia testa si alternano i visi degli operatori che rendono questo miracolo realtà quotidiana. Vedo i tanti volti: dalla signora Elisa, alla signora Mariella, alla signora Anna, alla signora Elvira, al giovane Eugenio ed al meno giovane Domenico. Tutti in maniera indistinta ed encomiabile, quotidianamente si affannano non solo per compiere "il loro dovere" forti della convinzione che il loro primo compito è supportare il paziente nel migliore dei modi dal punto di vista medico, ma anche e soprattutto umano.
Mi vengono in mente le parole usate da una signora che, ringraziando il reparto tutto, dichiarava di essersi sentita come in una sua seconda famiglia. Ebbene grazie a tutti per avermi fatto ricredere sulle nostre capacità professionali e, soprattutto, sull'empatia che noi al Sud siamo in grado di provare. Grazie e bravissimi ai dottori a supporto del primario dott. Campello, come la Dott.ssa Olga Gervasio e il Dott. Zaccone, sempre attivi in corsia e ben felici di rispondere alle tante domande che noi ricoverati ci poniamo, bloccandoli nella loro densa routine di lavoro.
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