Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Taranto
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Una struttura che deve crescere molto

Ho deciso di scrivere questa recensione poiché ritengo di dover informare tutti i pazienti della struttura di fenomeni alquanto allarmanti, che nulla hanno a che vedere con il nobile mestiere di medico. Quando si è affetti da una patologia, indipendentemente dalla sua gravità, il medico diviene un punto di riferimento importante per la vita di ogni paziente. La mancata costruzione di questo rapporto porta talvolta a conseguenze disastrose, non solo per l’ammalato ma anche per tutti coloro che hanno vissuto assieme a lui l’esperienza della malattia. In questa struttura questo tipo di rapporto non esiste, o meglio, esiste esclusivamente per quei pazienti che hanno subìto una lunga (e onerosa!!!) trafila di selezione. Ritengo che questo tipo di fenomeni (e relativi trattamenti) debbano essere considerati episodi pericolosi per almeno due motivi. In primo luogo, danneggiano e sviliscono il lavoro di quella parte del personale che con passione svolge le proprie mansioni all’interno della struttura. In secondo luogo, tali comportamenti gettano ulteriore fango su un sistema sanitario del quale tutti siamo contribuenti e che dovrebbe garantirci i medesimi servizi, indipendentemente da fattori esterni al processo di cura e terapia intrapreso. Non è possibile nel 2016 riscontrare in una struttura pubblica la presenza di “pazienti di serie A” e “pazienti di serie B”. La fantomatica distanza “medico-paziente” della quale si ammantano le relazioni in questa struttura, vale più per alcuni che per altri. E se i più “fortunati” ricevono un trattamento decoroso, gli altri rimangono in perenne stato d’attesa, aspettando di conoscere l’esito e l’efficacia del processo di cura intrapreso. Se questo può risultare frustrante per il diretto interessato, si può solo immaginare quanto possa essere logorante per i cari che lo assistono. Tutto questo comporta una mostruosa falla nel sistema dell’alleanza terapeutica, indispensabile per il pieno recupero fisico e psicologico del paziente, generando in quest’ultimo continui ed irreversibili transfert negativi.
Fortunatamente, nella struttura ci sono alcuni professionisti, il dott. Nardozza è uno di questi, che comprendono la complessità del processo di cura. Curare non significa solo tagliare, intervenire e ricucire, ma aiutare il paziente ad affrontare alterazioni, talvolta anche permanenti, della propria vita. Senza queste prerogative, una struttura sanitaria fallisce, rimanendo invischiata in una visione scaduta e becera di assistenza alla salute del cittadino.

Patologia trattata
Distacco retinico.
Riparazione di distacco retinico mediante fotocoagulazione Xenon e iniezione di sostituti vitreali.

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