Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Laparotomia Dott. De Iaco

Anch'io voglio raccontare la mia esperienza operatoria per consigliare ad altre donne una maggiore informazione, condivisione, comunicazione nella prevenzione di tutte le malattie femminili.
All'età di 58 anni, dopo 2 visite a pagamento col Dott. Pierandrea De Iaco, ed ecografie relative, mi è stata riscontrata una fibromatosi uterina, con presenza di n. 2 voluminosi miomi uterini di mm. 63X65 e 73x50. Il Dott. De Iaco mi consigliava quindi un intervento di LAPAROTOMIA ISTERECTOMIA TOTALE per prevenire il pericolo di un tumore maligno.
Impaurita dalle sue parole, mi sono affidata con fiducia a lui (anche se ero in menopausa da 1 anno e non avevo nessun disturbo) per questo delicato intervento, che consiste nell'asportazione dell'utero per via addominale, tramite incisione con bisturi da sopra l'ombelico fino a metà del pube (nel mio caso). La degenza è durata quasi un mese, poiché dopo l'intervento sono iniziati dolori addominali fortissimi, smorzati dalle flebo di morfina, e febbre indomabile, nonostante le diverse terapie antibiotiche provate dall'infettivologo.
Dopo 11 giorni sono stata sottoposta ad altro intervento di relaparatomia longitudinale mediana, poichè mi sono stati riscontrati peritonite e batteri nel sangue: Enterococcus faecalis. In altre parole, un'infezione post-operatoria. Dopo questo 2° intervento, ho perso i contatti col mondo esterno ed al 3° giorno mi sono risvegliata in terapia intensiva, nuda, sedata, monitorata, trasfusa e con 3 drenaggi addominali. Tornata in reparto, intubata ed aiutata con l'ossigeno, ho notato subito un grosso rigonfiamento a sinistra della pancia (un sospetto laparocele). Per tranquillizzarmi mi hanno detto che era scappato qualche punto, ma che l'esame istologico era buono e tutto nella norma (i fibromi risultavano più piccoli e nessuno peduncolare, né vascolarizzato, come si presupponeva). Sono trascorsi altri 16 giorni per iniziare a recuperare le forze, superare del tutto l'infezione, i dolori ed i problemi respiratori subentrati.
Devo ringraziare di cuore l'anestesista Dott.ssa M. Pia Rainaldi e tutte le infermiere che mi hanno mostrato, oltre la professionalità, anche la loro umanità ed il loro sorriso, in particolar modo Amanda Morleo, Concetta Torres e Cristina Montanari, realmente straordinarie per la loro dedizione al lavoro ed ai pazienti; non ultimo il mio angelo custode, che mi è stato vicino per tutto il tempo della degenza e che spero mi indicherà la strada e assisterà anche nel terzo intervento, conseguenza dei primi due, che dovrei fare a causa di quello che consideravano un sospetto (laparocele, ossia cedimento dei tessuti interni) e che naturalmente, non so se, dove e quando affrontare, poiché, dopo la dimissione dall'ospedale Sant'Orsola, a parte la rimozione dei punti, non mi è stato dato nessun altro appuntamento di controllo, a medio o lungo termine, come normalmente avviene nei casi di interventi chirurgici.
Considerata l'efficienza mostrata prima di operarmi, quando mi hanno telefonato almeno 5-6 volte per fissare l'appuntamento per il ricovero e l'intervento, credo ancora che qualcuno chiamerà, a distanza di 9 mesi, per propormi un controllo o per sapere come va il mio decorso post-operatorio, considerato che anche sul sito si garantisce un follow-up post chirurgico ed un monitoraggio della riacquisizione dello stato di salute.
Spero, in ogni caso, di ricevere numerosi e generosi consigli da altre donne e da medici di chirurgia generale o plastica su come affrontare il laparocele, che tipi di trattamento esistono per la sua cura, se è possibile effettuare un trattamento laparoscopico per evitare il taglio tradizionale ed usare tecniche mini invasive, ed infine se è vero che, a distanza di tempo, un'altra probabile conseguenza degli interventi subiti potrebbe essere il prolasso uterino ed un ulteriore quarto intervento.
Spero che questa mia testimonianza non scoraggi le donne ad affrontare la cura di fibromi uterini, che è diffusissima e va accolta con la massima serenità, specialmente dopo la menopausa. Tuttavia, essa va seguita sulla base di più esami diagnostici e su una più ampia conoscenza di tutte le metodologie adottabili, parlandone con più medici dei consultori e ambulatori gratuiti che si occupano di prevenzione (con ampie e accurate analisi cliniche, screening, counselling, etc) che pongono al centro l'interesse per la cura del paziente e la salute delle donne. Salute delle donne intesa, secondo l'OMS, non come semplice assenza di malattia, ma come completo benessere fisico, psichico e sociale.

Patologia trattata
Fibromatosi con 2 voluminosi miomi uterini - Isterectomia in laparotomia.

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