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Umanità questa sconosciuta
Ho vissuto sette mesi da incubo con mio papà in questo reparto e in questo ospedale. Finché la sua malattia (carcinoma polmonare metastatico) è stata relativamente sotto controllo, abbiamo avuto un qualche abbozzo di dialogo con i medici. Non appena la situazione ha iniziato a peggiorare, siamo stati totalmente abbandonati a noi stessi, tanto che papà, nelle ultime settimane di vita, è stato ricoverato in un'altra struttura. Per non parlare delle attese folli per avere una terapia, una visita, un confronto, della totale impreparazione di chi è deputato di trattare col pubblico, del far attendere per giornate intere malati oncologici ammassati in una saletta in pieno periodo Covid, dei medici che cambiano di volta in volta, dei ricercatori che si improvvisano medici e prescrivono terapie. Non c'è altra parola che: vergogna.
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