Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
3.0

Parto Covid al Gemelli

Il 24 Giugno ho dato alla luce la mia prima figlia presso il Policlinico Agostino Gemelli. Non era la struttura ospedaliera che avevo scelto ma, essendo risultata positiva al Covid 5 giorni prima del parto, il mio ospedale di riferimento non poteva più prendermi in carico. A Roma, attualmente, sono due gli ospedali che si occupano di parti Covid: Gemelli e Umberto I.
Una nota di merito va data al personale della sala parto: empatico, professionale e di grande conforto.
Per il resto, una vera delusione e un'esperienza da dimenticare. Non sono mai stata una persona polemica, non mi piace creare discussioni inutili. Stavolta penso che invece possa essere d'aiuto perché è giusto che tutti sappiano come funziona all'interno del reparto di patologia ostetrica Covid. In una situazione già molto delicata e difficile, al termine di una gravidanza stupenda e di 9 mesi senza nessun problema, l'epilogo Covid non rientrava proprio nei miei pensieri, perciò la paura negli ultimi giorni era sicuramente tanta. Arrivata al pronto soccorso, ho trascorso una notte in travaglio completamente in solitudine in una tenda Covid, con un walkie-talkie per comunicare a distanza con le ostetriche, da cui ho ricevuto supporto solo due volte in sette ore circa. Nel post-parto, ricoverata nel reparto di patologia ostetrica con la mia bambina h/24, la situazione è peggiorata. Personale privo di empatia, irraggiungibile il più delle volte, che rispondeva alle chiamate dicendo "Eh dobbiamo rivestirci, ora non possiamo venire", con un atteggiamento di superiorità che una neomamma inesperta e impaurita non merita. Mi sono ritrovata da sola, con una neonata, senza ricevere adeguato supporto. Sono state 72 ore lunghe e difficili, contavo i minuti affinché finissero.
Ora siamo a casa, siamo serene e stiamo bene, ma non dimentico, e non posso farlo perché credo che chi lavora in un reparto così delicato, chi sceglie di fare un mestiere così speciale come quello dell'ostetrica, debba farlo con cognizione di causa e con passione, umanità e comprensione. Le pazienti non sono numeri da scaricare con frasi secche e preimpostate, ma sono persone che a volte hanno bisogno anche solo di sentirsi accolte; le "mamme Covid" non sono "meno delle altre" e da "evitare perché in isolamento" ma forse meritano anche attenzioni maggiori!
Spero che la mia sia stata un'esperienza isolata e che la realtà sia molto meno traumatica, ma sentendo anche i resoconti di altre mamme nella mia situazione nutro forti dubbi a riguardo.
Ho conosciuto ostetriche molto più giovani di me: a loro va il mio pensiero. Auguro loro di potersi fermare a riflettere e chiedersi se la scelta lavorativa fatta sia stata davvero sentita o meno; non è mai troppo tardi per cambiare strada!

Patologia trattata
Parto.

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