Dettagli Recensione

 
Policlinico Umberto I di Roma
Voto medio 
 
4.8
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Tardivo consulto oncologico

Mia sorella, operata di carcinoma polmonare in modo egregio non avendo al momento metastasi visibili alla TAC, è stata considerata affetta da tumore al I stadio senza metastasi e quindi da non sottoporre nè a chemio, nè a radioterapia dopo pneumnectomia, senza richiedere un consulto oncologico, anche se più volte richiesto dai familiari della paziente durante i successivi controlli. Dopo tre mesi dall'intervento si manifesta una metastasi vertebrale con dolore acuto e si richiede intervento chirurgico decompressivo, ma non risolutivo, con conseguenze devastanti nonostante la radioterapia e la chemioterapia, con danno permanente e paraplegia. Mi chiedo perchè non sa stato richiesto prima il consulto oncologico, magari si sarebbe intervenuti più tempestivamente, cosa fondamentale in queste patologie così gravi. Forse le cose sarebbero andate allo stesso modo, ma il dubbio su una imperdonabile leggerezza di fronte ad una patologia così grave, resta.

Patologia trattata
Carcinoma polmonare. Pneumnectomia.

Commenti

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Inviato da claudia
07 Aprile, 2015
Mi rimarrà sempre il dubbio di un approccio sbagliato dei medici del reparto di chirurgia toracica rispetto al tumore polmonare di mia sorella. Perchè operarla subito senza fare chemioterapia prima dell'intervento? e soprattutto perchè non averla indirizzata dall'oncologo subito dopo l'intervento per fare esami approfonditi come PET, scintigrafia ossea? questo prima di essere aggredita dalla metastasi vertebrale a due mesi dall'intervento, quando ci hanno detto che non doveva fare nè chemio nè radioterapia. Mia sorella è morta quasi due anni fa dopo circa dieci mesi dal primo intervento al polmone e sei mesi dal secondo. Sì, perchè il suo calvario le ha fatto subire un altro intervento alla colonna vertebrale per "stabilizzarla" ci hanno detto: ma si può operare una vertebra già metastatica con compromissione midollare? Consiglierei al prof. Venuta di non essere troppo ottimista quando si tratta di carcinoma polmonare e di indirizzare sempre il paziente dall'oncologo.
Inviato da claudia tecardi
08 Giugno, 2016
Oggi, 8 giugno 2016, sono tre anni che mia sorella Patrizia se n'è andata in uno dei modi più terribili, dopo otto mesi di calvario per carcinoma polmonare, del quale è stata operata appena diagnosticato senza fare nessuna chemioterapia riduttiva, dato che il male aveva invaso quasi tutto il polmone, perchè dagli esami fatti non risultavano altre metastasi.
Per me questo è stato un tragico errore, perchè lasciare senza chemio e senza un consulto oncologico un malato del genere non si spiega. So di altri casi analoghi in cui è prassi fare prima la chemio e poi operare, e continuare la chemio anche dopo. Non ultimo un amico che ora sta bene e non ha più tracce della malattia ai controlli. Il dubbio, che ora è quasi una certezza, che si sia sbagliato completamente l'approccio alla malattia, mi tormenta. Ora non c'è più nulla da fare ormai! In certi momenti ci si affida totalmente ai medici, gli si consegna la propria sorte e tutto ciò che ci dicono per noi è Vangelo! e quando ti dicono che non c'è bisogno nè di chemio nè di radio, si è certamente contenti! Ma se poi è un errore, lo sappiamo solo troppo tardi!
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