Dettagli Recensione

 
Ospedale Civile Maggiore di Verona Borgo Trento
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

"Gentilezza" del personale del P.S.

In data 25.08.2012 mio padre, l'Arch. Carlo Alberto Ruffo, è stato trasportato d'urgenza dall'Ospedale di Marzana, dove si era sottoposto ad una visita pneumologica, al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Borgo Trento in quanto il pneumologo dell'Ospedale di Marzana gli aveva riscontrato una gravissima embolia polmonare. Faccio presente che mio padre, dopo infinite visite da cardiologi, pneumologi e specialisti vari (dopo anche un controllo sempre al P.S. di Borgo Trento) che "non avevano riscontrato nulla di grave" ma solo allergie, affaticamenti, eccetera, aveva già fatto una prima embolia polmonare nel mese di Gennaio di quest'anno. Questa era stata evidenziata da un'ecodoppler alle gambe, eseguito su suggerimento del nostro medico di base. Nel reparto dell'Ospedale era seguito dalla Dott.ssa Guiotto, la quale ci aveva detto che era stato salvato "per miracolo". E'stato ricoverato un mese e dimesso con obbligo di ossigeno perenne e una pastiglia di Coumadin giornaliera con dosaggio da valutare di volta in volta in base agli esami che svolgeva settimanalmente. La Dott.ssa ci aveva assicurato che in 6 mesi mio padre si sarebbe ripreso completamente e gli avrebbero tolto l'ossigeno. Tutto ciò premesso, il 25 Agosto u.s. è stato trasportato in ambulanza al P.S. ospedaliero di Borgo Trento e da qui è stato immediatamente sottoposto ad una TAC mentre mia madre, che lo seguiva in macchina agitatissima, ha pargheggiato l'auto ed è corsa ad aspettare l'esito nella sala d'attesa del P.S., anche per avvisare noi tre figli, con relativi nipoti, che eravamo in ansia per la salute di nostro padre. Premetto che mia mamma, sorella di un chirurgo molto amico del Dott. Dan, è una donna educatissima, assolutamente non invadente, che si fa mille scrupoli prima di disturbare qualcuno (infatti, anche in questo caso, non ha sfruttato la parentela per avere notizie in anticipo sulla salute di mio papà). Aggiungo che, 10 giorni prima, mia nonna, la mamma di mio padre, era deceduta ed eravamo comunque, nonostante l'età (94 anni), ancora addolorati per la sua perdita. Dopo 5 ore di attesa senza notizie mia mamma, non appena si è aperta la porta del reparto e sono usciti 2 infermieri (o medici) per chiamare i parenti di un ammalato, ha "osato" avvicinarsi e chiedere sottovoce se avevano notizie di mio papà. Il primo infermiere non ha avuto memmeno la cortesia di risponderle, la seconda (era una donna) che stava tenendo aperta la porta del reparto le ha detto, in modo molto sgarbato e seccato, che non stavano chiamando lei e che doveva aspettare. Questo nel pomeriggio del 25.08 u.s.. Alle ore 17.00 mia mamma è stata avvisata che mio papà era in rianimazione ed era gravissimo. Per concludere, questa nostra triste vicenda, mio padre è deceduto il giorno 26.08 alle ore 22.10 nel reparto di rianimazione assistito, questa volta, in maniera molto amorevole e meravigliosa da parte del personale. Mi chiedo come possa certa gente, insensibile, maleducatissima ed incompetente, lavorare in un posto simile dove bisognerebbe obbligare tutti i dipendenti a fare un corso accelerato di gentilezza verso il prossimo, che è lì perchè ha bisogno di aiuto e di sostegno, cosa che mia mamma non ha avuto. Spero solamente che qualcosa possa essere fatto nei confronti di queste "indescrivibili" persone che sono a diretto contatto con la gente sofferente!! Mi aspetto una risposta!!
Giulia Ruffo

Patologia trattata
Embolia polmonare.

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