Dettagli Recensione

 
Ospedale San Bortolo di Vicenza
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

Il paziente non è un parametro!

Ero fiero che a Vicenza ci fosse un reparto di oncologia dove se ne poteva parlare solo bene, fino a quando non ne ho avuto bisogno per mio padre e condividere con lui le delusioni che ancora oggi mi stanno dando. Tutto bene fino a che il "malato" è autosufficiente e si presenta ai controlli in discreta salute: qualche sorriso, qualche consiglio, qualche esame di controllo, medicina del caso e via; tutto bene dunque. Purtroppo le delusioni arrivano quando ti senti dire "mi dispiace, per la malattia di suo padre abbiamo fatto il possibile"... Ma non perchè non possono fare più nulla, ma perchè sei fuori dai loro parametri, legati sicuramente a tempo, costi e altro ancora, ma che non ne motiva certo l'abbandono. Credetemi, ancora non capisco cosa voleva dire con quel "possibile"! Il medico in queste malattie è una supporto importante per il paziente, che ha bisogno di sentirsi sicuro e di avere fiducia; se gli togli il sostegno, gli togli la forza di lottare e la speranza di vivere..
Ricordo che allora uscì un farmaco valutato compatibile alla patologia di mio padre, ma non gliel'hanno mai voluto dare, questione dei soliti parametri!!! A due anni da quel giorno mio padre ancora sta lottando, ma subendo vari ricoveri tramite pronto soccorso e per assurdo ai consulti oncologici ci siamo sentiti dire ogni volta... "perchè è stato sospeso il trattamento farmacologico?".. Ma cavolo a noi lo chiedete, è una domanda che da anni noi ci facciamo tutti i giorni! Da qualche giorno è ricoverato in oncologia e aveva già in programma un'aspirazione polmonare, non ci crederete, stoppato per motivi futili, l'incubo Oncologia è ritornato!!! Ma vogliamo smetterla di dare un numero a queste persone, di dare un parametro alle loro condizioni di salute! Negare il diritto alla cura e togliere dignità e rispetto non spetta a nessuno, tantomeno a Voi. Fate dunque i medici al di là di quel camice bianco che tanto fieri portate, fino a che ci sarà qualcosa da fare per questi "angeli del sorriso", così io li chiamo per come sanno a volte soffrire in silenzio, oltre il dolore, attraverso le lacrime che noi non vediamo.. Si deve sempre fare, bastasse per dar loro anche solo un'attimo di vita in più.

Patologia trattata
K renale.

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1  
 
Per Ordine 
 
Inviato da daniele
12 Gennaio, 2015
Volevo in parte mettere in discussione il mio testo, da voi approvato, scritto Domenica 11 Gennaio a partire dal mio nome del quale non era certo mia intenzione nasconderlo sotto Danile, ma confermarlo ammettendo l'errore e correggerlo in Daniele. Inoltre oggi, dopo aver parlato con un medico del reparto di Oncologia, ho avuto molte risposte che ieri mi hanno spinto ad essere così determinato nel sottolineare le mie perplessità sul loro modo di assistere e curare l'individuo, ma lo ringrazio anche per avermi dato conferma sulla mia opinione che molte responsabilità di inefficienza siano legate alla burocrazia, fatta di parametri, tasselli come li chiamano loro, che tutto deve combaciare in una scaletta di protocollo ben definita. Ecco, allora ci sei dentro, altrimenti sei fuori. Quindi, per concludere, ritratto un p0' le mie precedenti riflessioni, deviando altrove certe responsabilità, ma sottolineo il fatto di come stanno limitando e ridimensionando le capacità di cure che l'Oncologia disporrebbe. E' ignobile! Non per questo assolvo completamente il reparto e i loro medici ricordando che il paziente pone su di loro la più completa fiducia e non sul sistema. Quindi invito tutti i medici del S.Bortolo a non valutare mai un paziente un parametro e curarlo sempre considerandolo semplicemente un essere umano che ha bisogno di cure, tutte quelle di cui si dispone, mettendosi sempre una mano sulla coscienza prima di leggere quel dannato protocollo. In base a queste mie nuove considerazioni, i miei voti di soddisfazione li considero leggermente più alti, per quanto riguarda di consigliare o meno il reparto, se la filosofia di cura diventasse quella di poter fare qualcosa sempre e non quella di non fare, potrei essere solo favorevole.
1 risultati - visualizzati 1 - 1