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Di nuovo grazie
Sono le persone che lavorano in quel posto, immerso nel verde e nella tranquillità, a fare la differenza rispetto ad altre strutture. A partire dal momento del colloquio con i coordinatori per l’ingresso, fino al decesso del malato.
Date le condizioni di mia mamma, non era possibile a livello clinico fare molto di più, se non alleviarle il dolore fisico. E questo lo avrebbero fatto, credo, ovunque. Qui le hanno anche tolto la percezione di ciò che le stava accadendo, per non farle vivere un’ulteriore inutile sofferenza, quella che ferisce ancor più la dignità della persona, già mortificata dalla malattia e dalla non autosufficienza.
Ciò che io, figlia, ho trovato a Bentivoglio, è stata un’accoglienza che va ben oltre il ricovero di un familiare. È un luogo dove, una volta stabilizzati i sintomi, si sono presi cura soprattutto di chi accompagnava la persona verso la morte, rendendo quel passaggio, così definitivo e drammatico, meno carico di disperazione. Con i gesti e le azioni, anche le più banali o meccaniche come lavare il malato, o cambiare l’infusore di antidolorifico. Con le parole, sempre cariche di attenzione ed affetto.
Non smetterò mai di ringraziare tutto il personale, O.S.S., infermieri, medici e tutti coloro che si sono presi cura della Pina e di me. Grazie ancora.
di nuovo le persone, con la loro attenzione ad ogni sintomo anche minimo;
sempre le persone con il loro affetto e dedizione, che dimostrano al malato ed ai familiari in ogni momento.
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