Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Foggia
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Medicina Fisica Riabilitativa: esperienza negativa

Un mio amatissimo famigliare viene ricoverato nel reparto in oggetto. Ci chiedono assistenza 24 ore su 24 perchè essendo un ammalato non in grado di suonare il campanello, occorre che noi lo facciamo per lui. Ci propongono una lista di badanti a 8 euro l'ora... se facciamo due conti, considerando che siamo stati 5 mesi nel reparto... non sarebbe bastato uno stipendio.
Innamorati del nostro famigliare, a fronte di mille sacrifici, garantiamo personalmente assistenza staffettandoci per 5 mesi, senza interruzione, pur non essendo di San Giovanni Rotondo. Dal giorno dopo che siamo là, capiamo che il programma riabilitativo è su di noi e non sul famigliare. Ci chiedono di diventare infermieri, fisioterapisti... Però nessuno ascolta se abbiamo da dire qualcosa. Noi dobbiamo essere là giorno e notte, ma durante la visita medica siamo pregati di lasciare il reparto... e già qua...l'ammalato non può suonare il campanello e non può parlare. Chi comunica come sta? Chi dice che spesso e volentieri sono saltate le cure (anche antibiotiche) per mancanza di farmaci in tutto l'ospedale? Chi dice che è in corso una diarrea da più di due settimane che nessuno sembra curare? Provo a farlo io per scoprire che la comunicazione è alquanto scarsa e poco è scritto nelle cartelle cliniche. Il mio parente è stato ridotto alla denutrizione, con uno stato di profonda disidratazione, e con una piaga di terzo stadio che ha peggiorato il suo stato di vita.
Non è stata tolta la tracheo per incomunicabilità tra reparti, a detta dei medici stessi.
Per molti medici il nostro famigliare è in coma vegetativo. Non si sono mai accorti che risponde si e no con la testa, che sorride, che soffre.
Abbiamo avuto a disposizione sedie a rotelle rotte, materiale ospedaliero scarso. Fisioterapia del respiro assente. Una nota positiva va ad alcuni infermieri che si sono affezionati e hanno assistito con amore e professionalità. Troppo poco però per dimenticare.
La filosofia del reparto è che loro sono 'obbligati' a tenere ammalati che nessun altro reparto vorrebbe.
Non sapremo mai cosa avremmo potuto vivere altrove. Sappiamo solo che rimarremo sempre col dubbio che in questo reparto si è perso tanto tempo prezioso. Ora raccogliamo i cocci, ma non smettiamo di credere che il nostro ammalato meriti il meglio finchè Dio vorrà. Un ultimo cenno va alla suora del reparto che al mattino distribuisce la comunione. Non si è mai avvicinata a noi e all'ammalato che, certo, la comunione non poteva prenderla, ma che magari poteva ricevere una carezza. Sappiamo che Padre Pio non è in tutto questo. Padre Pio era in quel letto e ha voluto chiedere il nostro aiuto. Cordiali saluti.

Patologia trattata
riabilitazione da stato comatoso (danno cerebrale).
Punti di forza
nessuno
Punti deboli
la presunzione nel ritenersi un reparto di eccellenza nell'ospedale di Padre Pio.

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3  
 
Per Ordine 
 
Inviato da monica ris
08 Agosto, 2011
ciao susami ma in questa vicenda sono stati violati praticamente tutti gli articoli di legge sanitaria, spero tu abbia documentato i fatti.
non ho capito se il tuo famigliare e' ancora lì, in quel caso contattami, DEVI PORTARLO VIA SUBITO ma nella maniera giusta, NON ACCETTARE le DIMISSIONI ma esigi il trasferimento IMMEDIATO in una struttura adeguata.
ci sono troppi punti da discutere, I PARENTI NON DEVONO SOBBARCARSI NE' GLI ONERI nè il peso psicofsico di una situazione del genere!
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Ri
09 Agosto, 2011
cara Monica, il mio parente ora e' a casa. Le dimissioni sono state il discorso più duro che abbiamo affrontato e per tanti motivi. Durante la degenza abbiamo cercato di trasferire il nostro famigliare altrove, ma non e' stato possibile perché già si era usufruito del percorso riabilitativo e per ottenere un ciclo equivalente occorreva ripartire dalla rianimazione. Così almeno ci e' stata prospettata la cosa. Abbiamo lottato per ottenere ciò che ci spettava per casa. Ad esempio il seggiolo polifunzionale che ci era stato in un primo tempo negato e lo abbiamo ottenuto grazie alla sincerità dell'addetto della asl che ci ha illuminato su ciò che ci spettava. Si e' dovuto lottare per le dimissioni protette perché per loro un paziente con piaga, peg e tracheo, completamente paralizzato, e con una infezione polmonare in atto poteva andare a casa senza problemi.per quando riguarda le prove... Ti rispondo come mi ha risposto un avvocato. Come possiamo dimostrare che in un'altra struttura si avrebbero avuto progressi? Di fronte ad un danno che porta una invalidità del 100 per 100, quanto influisce la piaga? La verità e' che noi continuamo a lottare per il nostro parente e quei pochi soldi che abbiamo sono destinati alle sue cure. Ora siamo seguiti in modo eccellente, a casa, da un reparto dell'ospedale del nostro paese e finalmente, nonostante sia a casa, vediamo un po' di luce e ci sentiamo assistiti.
Inviato da monica ris
10 Agosto, 2011
Ultimo aggiornamento:
11 Agosto, 2011
ciao non so a che avvocato vi siete rivolti
(nel senso cercatene un'altro)
- tanto per cominciare le piaghe da decubito sono causate dalla negligenza delle cure
- sei riuscita ad avere la cartella clinica e infermieristica?
le cure devono essere fornite senza limite
legge 180 13.05.78,decreto 29.11 2001 leggen289/2002 art 54

il punto non e' che il paziente e' peggiorato, ma che ha subìto maltrattamenti, in piu' l'ospedale E' TENUTO a fornire ausili funzionanti e in quantita' sufficiente per le persone ricoverate.
non so se l'avete gia' richiesto, ma avete diritto all'assegno di accompagnamento.
3 risultati - visualizzati 1 - 3