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Pronto soccorso da evitare assolutamente
Esperienza gravissima e inaccettabile presso il pronto soccorso del Policlinico Gemelli.
Mia moglie, trapiantata di rene da circa un mese, ha notato un sintomo potenzialmente molto serio: urine scurissime, color Coca-Cola, mentre raccoglieva le 24 ore in vista di analisi programmate. Su indicazione del centro trapianti stesso – reparto di altissimo livello a cui va la nostra totale gratitudine – ci rechiamo immediatamente al pronto soccorso, come da loro consiglio diretto.
Arrivo alle 18:00. Accettazione fatta. E poi… il vuoto.
Solo alle 00:30, quindi oltre 6 ore dopo, viene chiamata per le analisi. E stiamo parlando di una paziente immunodepressa, trapiantata da poco, con possibile segno di rigetto o complicanza renale. Un caso che avrebbe dovuto essere gestito con priorità assoluta.
Vergognoso. Inaccettabile. Questo non è “ritardo”, questo è abbandono. Chiunque abbia a cuore la salute pubblica dovrebbe ritenere questi tempi non compatibili con la medicina di urgenza, né tantomeno con il rispetto della dignità umana.
Ringraziamo di cuore i medici del reparto trapianti per la loro competenza e umanità, ma il pronto soccorso rappresenta una macchia gravissima sull’intero percorso di cura.
Una struttura che si definisce “di eccellenza” non può permettersi simili mancanze, soprattutto con pazienti in condizioni cliniche così critiche.
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