Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Non consiglio il Day hospital

Non è un ospedale che fa la differenza, questa la mia esperienza.
Il reparto è pulito, l'assistenza è da migliorare e se si fanno errori si pagano anche con la vita.. Parlo del day hospital: un incubo, con pazienti trapiantati visitati da giovani medici che non sanno neanche sentire le spalle, dicono tutto ok e dopo 2 giorni la polmonite ti porta via.

Patologia trattata
Leucemia mieloide acuta.

Commenti

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Inviato da mario
28 Settembre, 2015
E' verissimo, io ho avuto la stessa esperienza, purtroppo, con mia moglie, per una grave patologia come la LMA. Il day hospital gestito in quel modo diventa pericoloso, nonostante ci sia una saletta per trapiantati (mentre i bagni sono comuni a tutte le decine di pazienti). Per quanto può valore il mio consiglio, girare alla larga dall'ambulatorio. Mia moglie è scomparsa nel gennaio 2013, forse ora saranno cambiate delle cose, non so, ma se è come prima, andate altrove.. Concordo anche con la mancanza di comunicazione riscontrata in reparto, che ho letto in altri commenti. Rimane comunque il ricordo di alcuni dottori e infermieri davvero in gamba..
Inviato da Speranza
21 Luglio, 2020
Hai proprio ragione, anche in merito al Day Hospital Ematologia, ho purtroppo sperimentato la stessa dolorosa esperienza. Poi in generale nell'ospedale, anche dopo mesi di attesa per una visita specialistica determinante ai fini delle tempistiche di diagnosi e cura, il paziente anche con problematiche che richiederebbero solida esperienza, è puntualmente consegnato a medici praticanti inesperti che, proprio perchè ancora inesperti, spesso sbagliano le valutazioni in maniera anche fatale, come nel caso di mia madre.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Laura
14 Gennaio, 2022
Il day hospital ematologia? Una gestione a mio avviso assurda considerando il tipo di pazienti costretti a frequentarlo.
La scena è questa: si aprono le porte dell’ospedale alle 7.00, ma già si sta accalcati per entrare prima (in tempi Covid); chi può, corre per i corridoi e le scale per arrivare al totem al terzo piano, dove le porte sono chiuse e il totem è spento, ma qualcuno ha già applicato un foglio sulla porta dove si può scrivere il nome in ordine di arrivo, per poi prendere il numero per accedere agli ambulatori. Alcuni nomi sono già scritti, non si sa da chi, quindi anche se hai corso e sei arrivato primo, sappi che non sarai primo a prendere il numero, perché qualcuno più furbo di te ha già segnato sette o otto nomi. Dopo aver scritto il nome, si aspetta l’accensione del totem (se funziona, se no bisogna aspettare un tecnico che lo riattivi.. Quando? Non si sa, possono passare ore). Ok, acceso il totem si fa l’appello dei nomi scritti e si consegna il numero assegnato e comincia l’attesa. Il DH di ematologia è frequentato da persone che non stanno bene per niente, alcune in carrozzina che non possono fare quei percorsi di corsa! Ma chi gestisce il reparto se ne rende conto? La sala di attesa è piccola per tanti ambulatori, il personale è scontroso (per non dire maleducato), sapendo che sono pazienti fragili non dovrebbero stare in queste situazioni, soprattutto ora in emergenza Covid.
Dare la possibilità a queste persone di prenotare un orario di arrivò, è chiedere troppo??
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