Dettagli Recensione

 
Ospedale San Carlo di Milano
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso da evitare in ogni modo

A causa di una caduta domestica, mia madre (86 anni) è stata portata in ambulanza al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Carlo Borromeo di Milano.
Dopo 18 ore di patimenti nel corso delle quali noi e la paziente siamo restati privi di qualsiasi informazione e assistenza, abbiamo riportato a casa mia madre in una condizione di grave sofferenza dalla quale faticherà a riprendersi.
Considerando la semplicità del caso, non esprimo un giudizio sulla competenza tecnica, ma rilevo che gli infermieri mediamente hanno espresso un livello professionale e una capacità di assistenza decisamente più elevata rispetto a quella dei medici. Penso altresì che le figure apicali responsabili del servizio abbiano responsabilità sostanziali per la pessima organizzazione e prestazione del servizio stesso.
Di seguito i dettagli.
Dopo i primi accertamenti, per mancanza di medici competenti in fascia serale, la paziente è stata parcheggiata tutta le notte in un corridoio insieme ad altri malcapitati, sofferenti, abbandonati a sè stessi, senza la minima assistenza necessaria e sotto le luci al neon. Ciò, nonostante l’afflusso al servizio fosse limitato e ci fossero molti spazi più adeguati non utilizzati.
Increduli ci siamo organizzati per assisterla durante la notte, altri non hanno potuto.

Sfiniti dopo questo trattamento, abbiamo atteso tutta la mattina successiva l'arrivo del medico specialista, la quale dopo un consulto di 3 minuti ci ha confermato quanto già ampiamente noto la sera prima (costole rotte e fratture vertebrali), dandoci indicazioni del tutto generiche sul tipo di assistenza che avremmo dovuto dare dopo la dimissione prevista in mattinata. Su nostra richiesta di istruzioni più concrete, ci hanno indirizzati a comprare quanto necessario nel negozio di fronte all'ospedale, sempre aperto secondo loro, ma che essendo domenica risultava ovviamente chiuso.

Senza alcuno tipo di informazione abbiamo atteso altre ore perchè la paziente venisse dimessa, a un certo punto ci è stata confermata la dimissione insieme a una lista di servizi di ambulanza che avremmo dovuto contattare per il rientro a casa: su circa 20 numeri di telefono, i più erano inattivi o non operativi la domenica.

Finalmente, dopo aver prenotato a a fatica l’ambulanza, colpo di scena: il medico responsabile prende coscienza delle costole rotte (fatto già ampiamente acclarato la sera prima!!), blocca la dimissione e dispone l’esecuzione di una ecografia.

Dopo ulteriori ore di attesa immotivate, ci viene riconfermata la dimissione, troviamo un’altra ambulanza e dopo un’ora e mezzo e numerosi solleciti, alle 16.30 del giorno dopo mia madre è tornata a casa in uno stato pietoso.

Completa il quadro un verbale di dimissione privo di qualsiasi utilità e addirittura controproducente per le successive necessità di assistenza della paziente.

Come diceva il Poeta “Lasciate ogni speranza voi che entrate”.

Patologia trattata
Fratture.

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