Dettagli Recensione

 
Ospedale San Filippo Neri di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Lombosciatalgia severa

Dopo svariati giorni a domicilio, completamente bloccato a letto, vano il tentativo terapeutico con antidolorifici, antinfiammatori e altro, somministrati prima in punture poi in flebo per ridurre i dolori atroci, sono stato trasportato in ambulanza, sedato, al pronto soccorso per una severa lombosciatalgia altamente invalidante, non riuscivo nemmeno muovermi nel letto.
Contestualmente, ravvicinati spasmi (ogni tre minuti) incontrollabili, dovuti ad un blocco urinario, mi scatenavano crisi dolorosissime che si ripercuotevano non solo all’addome ma di conseguenza anche alla schiena e alla gamba sinistra.
Ciò sia di giorno che di notte, un dolore fisico altissimo per giorni, anche al P.S. le terapie medicinali non sortivano alcun effetto se non per qualche minuto.
Mi è stato messo il catetere per farmi urinare, ma i dolori e le crisi di spasmi, contrazioni, persistevano; passando il tempo, per me infinito, non nascondo che per la testa mi balenava l'idea di farla finita, non vedendo alcuna via d'uscita.
Eppure tutti vedevano le mie crisi e sentivano le mie urla, i sanitari che accorrevano, gli infermieri mi somministravano antidolorifici e altro poi si allontanavano, ma le crisi e il dolore persistevano, così come la somministrazione di medicinali, esami come ecografie, tac, antibiogramma, ma per me nulla cambiava, mi sentivo morire fisicamente ad ogni crisi e con il tempo e il mancato riposo, anche pregresso, ne risentivo anche psicologicamente.
Poi in attesa di non so che e chi, completamente immobile e impotente, sempre nel triage del pronto soccorso, si avvicino' alla barella un giovane medico che già mi aveva visto al P.S. qualche giorno prima. Questi esordiva dicendo "ANCORA QUI?", sarà stato il caso, non credo, è stata la coscienza di chi ancora la tiene viva, la coscienza per chi soffre, di chi sa quanto sia importante il rapporto medico paziente.
Dico questo perchè di medici nel triage ne passavano tanti, ma nessuno mi aveva mai rivolto la parola, forse pensavano che io ero in carico ad altri e quindi, nonostante le visibili crisi ed urla, ero il “problema” di qualche loro collega.
Non ebbi il tempo di rispondere al giovane medico, ricordo che gli dissi solo "mi scusi, mi sta venendo un'altra crisi, aiutatemi!”.
E così fu, questo assistette di persona all’ennesima crisi, mi contorcevo sulla barella, cercando di soffocare le urla di dolore grazie ad un fazzoletto che mordevo ad ogni episodio, cosa che facevo non solo per sopportare meglio l 'intenso dolore ma anche per disturbare meno altri pazienti che erano nel triage del P.S., di notte nessuno poteva dormire a causa mia, mi scusavo, ma comprendevano che non ne avevo nessuna colpa.
Quindi dopo giorni e notti di sofferenza, questo giovane medico ha dimostrato fattivamente una sensibilità degna di nota, infatti velocemente si è rapportato con medici del P.S. e ha preso la decisione di trasferirmi in reparto.
Era quello di neurochirurgia, altre crisi si sono susseguite, dopo ulteriori esami, il giorno seguente sono stato immediatamente operato alla schiena proprio da questo dottore, poi scoprii essere un neurochirurgo.
Al risveglio dall’operazione i dolori alla schiena e alla gamba sinistra erano spariti, proprio dal sanitario fui invitato a mettermi in piedi e a camminare, mi sembrò di rivivere, piansi al pensiero che quel momento era il termine di un incubo che durava da più di venti giorni.
Voglio precisare che ho 58 anni, non sono un bambino, non ho una soglia di dolore bassa, non sono un piagnone, anzi, sono un invalido per causa di servizio riformato con la terza categoria S02, in 27 anni di lavoro in strada al servizio della gente di traumi ne ho subìti molti, ma mai ho provato un dolore cosi acuto, lancinante e insopportabile.
Posso dire che in questa occasione sono stato seguito costantemente in maniera impeccabile per tutta la degenza sia dal personale infermieristico del reparto di neurochirurgia che dal sanitario che mi ha operato.
Il mio ricovero si è prolungato oltre i normali tempi a seguito del problema urologico, che peraltro, ad oggi, devo ancora risolvere visti i lunghi tempi della sanità pubblica, per questo motivo ho avuto modo di appurare che nella stanza di ricovero e in altre stanze del reparto, altri pazienti di neurochirurgia, che si sono susseguiti nel periodo della mia lunga degenza, sono state tutte risolte con estremo successo, anche quelle particolarmente invalidanti, tutti, dopo le operazioni, si alzavano e camminavano, senza o con pochissimi dolori, incredibile, qualche giorno e a casa con le loro gambe!!
Ho avuto modo di assistere alle conversazioni tra medici e pazienti e tra e con i pazienti stessi, visti gli esiti, posso dire senza ombra di dubbio che i vari dottori dell' equipe del reparto di neurochirurgia dell’ospedale San Filippo Neri, sono professionalmente e umanamente validissimi.
Non saprei come sdebitarmi, so che non servirebbe perchè è il loro lavoro, sono pagati per questo, ma c'è un "ma": è raro trovare chi, oltre alle proprie capacità professionali ha un valore aggiunto, quello della sensibilità, dell’umanità, in particolar modo quando tiene vivo un rapporto unico, quello tra persona e persona, tra paziente e medico, ove si tutela un diritto sacrosanto, quello di non subire dolore, quello di renderci meno invalidanti.
E’ sacrosanto rapportarsi con delle persone malate e non essere trattati come oggetti di lavoro o semplici numeri o cavie, la routine non dovrebbe mai portare a questo perché ogni malato è diverso da un altro, ognuno è unico!
Un GRAZIE sentito, dal profondo del cuore, a tutto il personale di reparto, a tutti i sanitari dello stesso e in particolar modo al Dott. Carlo Giacobbo, che mi ha risparmiato da altri giorni di atroci dolori, che mi ha rimesso in piedi in men che non si dica, che mi ha seguito e informato passo passo, dimostrando professionalità, dedizione, spiccata sensibilità, velocità diagnostica e decisionale tanto che mi sono ripromesso tornare in ospedale solo per incontrarlo e stringerli forte la mano per dirgli GRAZIE!!
In un'èra dove la maggior parte vivono solo per apparire, questo giovane medico mi ha dimostrato che ancora esiste qualcuno che preferisce ESSERE!
Mi auguro che nessuno che legga abbia mai bisogno di cure, ma qualora si abbiano problemi da risolvere, il reparto di neurochirurgia del San Filippo neri è, a mio modesto parere, un fiore all'occhiello, una punta di diamante di questa nostra Sanità, non solo per la professionalità dimostrata.
Consiglio vivamente, per quanto di sua specifica competenza, il Dott. Carlo Giacobbo, perché sulla mia persona è stato risolutivo in tutti i sensi e questo non lo scorderò mai!

Patologia trattata
Lombosciatalgia severa.

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