Andrologia Policlinico Bologna S. Orsola Malpighi
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Scarsa attenzione al paziente
Ho contattato il dottor Franceschelli a Gennaio 2024: effettuo la visita e gli invio per mail gli esami del sangue richiesti. Non ho alcuna risposta alle mail né al telefono, nemmeno per un altro appuntamento.
Pertanto, ad aprile 2024 decido di presentarmi direttamente in ambulatorio. Un po’ spazientito mi riceve frettolosamente e, in modo scarsamente empatico, mi prescrive un ciclo di farmaci.
Dopo alcuni mesi e alcuni tentativi, riesco a prendere un appuntamento: gli riporto lo scarso risultato dei farmaci e il rifacimento degli esami (ora ok) che, in precedenza, avevano valori fuori dai parametri.
Esprimo la preferenza di non dipendere da farmaci (dallo scarso effetto) e, pertanto, mi propone di sottopormi a un ciclo di 6 sedute di onde d’urto, da un collega. A Gennaio 2025, dopo questo ciclo i risultati sono irrilevanti, pertanto chiedo di fare controlli cardiaci per escludere eventuali correlazioni. Non essendoci la possibilità di prescrivermeli, li faccio in autonomia e non risulta nulla di anomalo.
A questo punto chiedo come poter procedere, ipotizzando anche un’ulteriore esame specifico ma, nonostante telefonate, messaggi in segreteria telefonica e mail non ricevo alcuna risposta. Per avere uno “straccio” di feedback, tramite whatsapp, devo sollecitarlo tramite il collega che mi ha fatto il ciclo di onde d’urto. L’attenzione del dottore è tale che mi scrive di avermi già risposto a gennaio, peccato che nel frattempo avevo effettuato gli esami cardiologici e, come detto sopra, richiesto lumi su come muovermi. Glielo faccio notare, rispondendo su whatsapp, senza più ricevere alcuna risposta.
In sintesi, dopo 15 mesi: zero risultati; circa € 2.000 spesi in libera professione tra: 2 visite con lui, 1 ciclo di onde d’urto, farmaci, esami del sangue e cardiologici; una comunicazione pessima, un’empatia molto scarsa, un modo frettoloso e impiegatizio.
Patologia sessuale iatrogena
Ci sono andato perchè inviato da un chirurgo dello stesso ospedale, che mi ha causato patologia iatrogena di natura sessuale non prevista. Mi è sembrato che l'unico loro scopo fosse di giustificare il chirurgo e di dissuadermi da denuncia per lesioni e mancato consenso informato.
non ho avuto risposte...
Mi chiamo mario, ora ho 56 anni, apparentemente ben portati. ad aprile/maggio 2008 durante un amplesso sessuale con la mia partner ho avvertito un crack, come una micro frattura al pene.
di lì a qualche mese il pene ha iniziato ad incurvarsi verso sx.
mi sono sottoposto a visita urologica privata e relativo ecodoppler penieno.
sono state riscontrate placche di calcificazione, era in atto la classica malattia conosciuta come La Peyronie.
mi è stata consigliata l'assunzione di Potaba che però dopo poco tempo ho lasciato in quanto, documentandomi su internet, ho trovato che si trattava di una medicina non più in uso da molto tempo! (il medico che mi stava visitando era troppo impegnato al telefono con il suo avvocato!!!)
dopo la visita con altro urologista ho iniziato la somministrazione di vitamina E, ma che ho abbandonato dopo circa un anno.
i rapporti sessuali sono diminuiti per vari motivi:
1)la curvatura, anche se non accentuata (difatti non avevo problemi di penetrazione); 2)la diminuzione delle dimensioni (nel tempo drastica); 3) un senso di vergogna del mio stato; 4) dolore al pene durante l'atto sessuale ed infine; 5) anche una grossa dolorosissima cefalea orgasmica!
dal 2008, da quando è iniziata la mia malattia, ad oggi, si è compiuta una inspiegabile metamorfosi nel mio pene, cioè:
dapprima l'inizio della curvatura, poi piano piano la diminuzione delle dimensioni del pene, sia in lunghezza che in circonferenza mentre la curvatura andava scomparendo!
allo stato attuale mi ritrovo con un pene di ridottissime proporzioni, circa cm 8/9 in lunghezza e cm 3 diametro.
l'erezione e la voglia di piacere sono attive, ma mi vergogno delle mie dimensioni e la cefalea orgasmica è sempre in agguato!
ho eseguito il mese scorso una nuova visita con un altro medico urologista/andrologista di provata esperienza.
di qui nuovo ecodoppler penieno, risultato?
nessuna traccia di placche calcificate (dove sono finite?), nessun cenno di alterazioni varie, tutto apparentemente normale!
mi chiedo: cosa è successo? dov'è finito il mio pene di normali dimensioni?
morale, il medico, dall'alto dei suoi 40anni di esperienza, NON ha mai visto un caso come il mio e non ha saputo darmene spiegazioni.
aggiungo: mi ha detto che non esiste una maniera corretta per tornare alle mie "origini". E me ne sconsiglia vivamente l'intervento chirurgico!!!
PS: se qualcuno leggesse questa mia relazione ed avesse una risposta, gliene sarei molto grato!
mario.
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