Ortopedia Ospedale Terni

Un ringraziamento al dottor D'Eramo David per la sua disponibilità, professionalità e soprattutto gentilezza, un vero esempio d’eccellenza nella sanità pubblica.
Un ringraziamento anche al suo staff del reparto, pronto a rispondere a qualsiasi richiesta sempre con un sorriso. Grazie, grazie, grazie.

Il reparto è dotato di professionisti competenti, ma l'ho trovato molto carente nell'organizzazione e nei servizi. Completamente assente la comunicazione con i parenti dei ricoverati. Devi pietire l'esito dell'intervento e personalmente non ho saputo chi realmente abbia operato mia madre di protesi per la frattura della testa del femore. Visita di controllo a 30 giorni della durata di 2 minuti di orologio, il tempo di firmare la prestazione. Mi chiedo a cosa serva... Certamente un paziente non si sente seguito adeguatamente. Il reparto è sovraffollato e privo dei confort necessari a persone allettate (aria condizionata, materassi antidecubito ecc.).

Un reparto ospedaliero impeccabile e con personale disponibile, altamente qualificato e soprattutto molto simpatico! Mi sentivo veramente a casa mia. GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Operazione perfettamente riuscita e, a distanza di 9 ore, ero già in piedi con le stampelle!

Sono stata operata lo scorso Agosto di protesi del femore dal Dott. D'Eramo e sono rimasta molto soddisfatta, l'intervento è andato benissimo ed il post operatorio perfetto: ad oggi sono completamente tornata in forma, il reparto secondo il mio parere funziona molto bene.

Ottimo reparto sotto ogni punto di vista, a partire dai dottori, semplicemente eccellenti.

Dopo una corsa in PS e le radiografie del caso, vengo informata che il bambino ha una brutta frattura scomposta dell'omero che deve essere trattata; l'ortopedico mi informa che deve essere messo in trazione il braccio per 3-4 giorni e poi stabilizzato con gesso TORACO BRACHIALE per 45 GIORNI! Alla domanda "allora lo ricoverate?" ..signora che vuole fargli, mica può tenerlo così!".. No, peccato che dopo una settimana di travaglio in ospedale e un bambino di tre anni regredito in tutto, non più in grado di spostarsi e camminare dati i tre kg. di gesso, e dall'impossibilita' di andare in bagno con necessità di rimettere il pannolino, ho avuto la possibilità di trovare la strada del Meyer.. solo perché lavoro in ospedale e una collega mi ha messo in contatto con un ortopedico di lì! A parte il fatto che questa procedura non la fanno più da 10 anni, ma nel giro di due giorni mio figlio e' stato operato e ora porta un gesso brachio-metacarpale che gli permette di muoversi, alzarsi, camminare e soprattutto ridere! Cari colleghi, se non avete gli strumenti giusti, consigliate a noi genitori tutte le possibili alternative, perché anche se il lavoro di ortopedici lo farete pure bene, un conto sono le esigenze di un adulto, un conto quelle di un bambino di tre anni!!

Durante una corsa d'allenamento sono entrato con il piede destro in una buca non illuminata presente sul manto stradale; la conseguenza è stata la slogatura della caviglia destra e, conseguentemente, una bella caduta che ha provocato la rottura del tendine rotuleo sinistro. Sono stato operato dall'ottimo Dante Tomassini e Mauro Casavacchia, i quali mi hanno letteralmente rimesso al mondo. La rottura del tendine rotuleo rappresenta una delle lesioni più gravi che possano occorrere ad una articolazione complessa quale è il ginocchio. Il decorso operatorio è molto buono, anche se il medicinale più importante, in questa fase di lungo recupero, è la pazienza.
Anche l'assistenza è di tutto rispetto, caratterizzata dalla cortesia e professionalità del Dott. Gianacarlo Aisa.

Sono stato operato all'avambraccio destro dall'equipe del Dr. Paolo Di Filippo: sono sicuramente su di un altro pianeta rispetto all'omologo reparto del Silvestrini di Perugia, dove ero stato operato per lo stesso trauma... Per non parlare del pronto soccorso dello stesso, dove mi recai con un forte dolore e gonfiore al braccio operato. Fui liquidato con la diagnosi: tendinite da curare con ghiaccio e tutore ed eventualmente antidolorifici. Dopo pochi giorni, rx di controllo al braccio: rottura della placca che teneva i due frammenti del radio. L'ortopedico di turno mi consigliava vivamente di rifare l'intervento e si segnava il mio numero di telefono... (ancora aspetto la chiamata!).

Operato a fine gennaio al crociato anteriore dal Dott. Mauro Proietti. ho trovato ospitalità, cortesia e tanta professionalità, ma soprattutto tanta umanità. Il dott. Proietti ha eseguito un capolavoro, tanto che, a distanza di sei mesi, sono tornato a fare tutto ciò che facevo prima di farmi male ed io non sono più un ragazzino (57 anni).
Grazie ancora, e grazie tantissimo al Dott. Giancarlo Aisa che ha seguito e consigliato nel modo migliore la mia riabilitazione.

Sono stata ricoverata in questo reparto dopo una brutta caduta da una scala. I medici si sono focalizzati sulla frattura alla spalla e hanno fatto una lastra al femore solo dopo 3 giorni e dopo continue richieste. Dopo l'intervento alla spalla mi hanno dimesso su una sedia a rotelle rifiutandosi di fare gli accertamenti necessari per indagare il motivo per cui non ero piu in grado di camminare. La loro diagnosi e' stata 'contusione' e se mi lamentavo del dolore o addirittura svenivo mi sono sentita dire: "Sente dolore? Si astragga!".
Dopo un mese, alla prima visita di controllo si rifiutano nuovamente di indagare anche se riesco a muovermi male e con le stampelle.
Dopo due mesi e mezzo, alla seconda visita di controllo, riesco a fatica ad ottenere una lastra al bacino e spunta a sorpresa una doppia frattura ancora non saldata perché per tutto questo tempo mi sono sforzata a camminare come potevo nonostante il dolore, come indicato dai medici dell'ospedale.
Il dottore che principalmente mi ha seguito, mi ha dimesso e mi ha fatto la prima visita e' il dottor T.

Desidero chiedere scusa al dott. Cinaglia Paolo (Ortopedia e Traumatologia Pediatrica) che si stava applicando allo studio della mia gamba gonfia e con sospetta frattura tibiale, per aver dovuto firmare il mio congedo dal suo reparto e tornare a casa.
Ero stata messa, come letto, in appoggio ad "unità del fegato" e per colpa dell'ignoranza, inciviltà, prepotenza aggressiva ed insulti non riferibili, durati nel tempo del mio soggiorno, ad opera dei parenti di una degente vicina di letto, ho preferito lasciare il posto letto anzichè chiamare i carabinieri ed esporre denuncia.
La Caposala ha fatto di tutto per cercarmi un letto in altra stanza, ma, non riuscendoci, ed essendo io stressata ed abbattuta da tale aggressività e violenza verbale, subìta, ho preferito abbandonare il campo.