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PESSIMA ESPERIENZA
Ho portato la mamma di 90 anni con il 118 al pronto soccorso del Gradenigo per crisi di respiro e saturazione a 83, a seguito di broncopolmonite che non rispondeva ai normali antibiotici.
Al pronto soccorso tutto perfetto, trattata con urgenza massima gentilezza nei suoi confronti e di noi figli. Un grazie particolare al dottor Chiavassa, che conoscevamo dal precedente ricovero, per cortesia, disponibilità e grande umanità. Infatti
è stata trasferita su sua indicazione dopo una sola notte al p.s. in medicina generale al 2° piano. E qui tutta un'altra storia, niente a che vedere con il Gradenigo di una volta! Scortesia, maleducazione, incompetenza di quasi tutto il personale, con qualche eccezione. Errori gravi nella routine, che per fortuna - essendo sempre accanto alla mamma - abbiamo potuto constatare e correggere: chiusura della flebo per il cambio indumenti e dimenticato di riaprire; rimozione dell'ossigeno all'improvviso per "provare il recupero", ma poi dimenticato di misurare la saturazione, che nel frattempo era scesa a livelli drastici da pericoli di vita e di cui ci siamo accorti noi con il nostro saturimetro personale. Corsa delle infermiere e poi giustificazione consistente in ordine ricevuto da medico, che invece nega di aver dato; svariate dimenticanze di somministrazione farmaci; dimenticato di darle il pranzo che invece avevano dato alla vicina di letto (giustificazione: una accusava l'altra!).
E poi modi bruschi nei cambi che sentivamo a volte urlare dalla corsia. Incompetenza totale nel prelevare il sangue.. al terzo giorno aveva quelle due povere braccia completamente nere e viola dalla spalla al polso!
Presenza medica quasi inesistente.
Conclusione: dimissioni precoci per liberare il letto. In questo preciso contesto per contrasto alla mia ferma opposizione a queste dimissioni precoci, con paziente sempre allettata, con ossigeno fisso a 2 e flebo di antibiotico, mi è stato risposto da due medici in particolare che la mamma tanto non avrebbe camminato mai più e che l'antibiotico forse era per tutta la vita. Inoltre che la mamma a 90 anni aveva superato tutti i range... di vita e quindi ogni giorno era un regalo.
Al mio normale dissenso su queste parole sono andati in stanza e dopo 15 giorni di immobilità totale l'hanno presa sotto le braccia e trascinata al tavolino del pasto per dimostrare che camminava e quindi idonea alle dimissioni.
Non contenti ancora, le hanno diminuito l'ossigeno a 1 (da 2 che era dall'arrivo al pronto soccorso) sempre per dimostrare che era migliorata e dimissibile!!!
A nulla sono servite le mie proteste o preghiere che fossero per tenerla ancora 2/3 giorni in ospedale.
Un ringraziamento invece alla cortesia e umanità della caposala Stefania e idem per la sig.ra Toso della continuità assistenziale.
Esperienza bruttissima da non ripetere.
Il Gradenigo non è più niente di quello che era prima, perlomeno in questo reparto.
Consiglio a chi dovesse trovarsi in quel reparto: assistere il vostro caro notte e giorno e controllare tutto ciò che danno dalle medicine alle flebo, nonché ossigeno e altro.
Non fidatevi di niente e se la persona malattia è molto anziana, non aspettatevi niente dai medici...
Mi auguro che la mia esperienza sia un caso isolato, perché comunque il Gradenigo rimane il miglio ospedale di Torino. Ma purtroppo non è la struttura che crea la sicurezza, ma sono i medici e il personale che creano la struttura.
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