Dettagli Recensione

 
Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

encomio Dr.ssa Ciceri, Dr. Tavola, Dr.ssa Valassi

Rianimazione
Luogo che evoca sentimenti devastanti, situazioni estreme di sofferenza, dolore disperazione e ben poche speranze.
Limbo di pazienti e di famigliari spaventati, impauriti, impreparati e sconvolti.
In questo luogo però ci sono anche coloro che definisco gli “angeli azzurri”.
Medici e infermieri che con il loro lavoro silenzioso, costante, continuo e temerario curano e accudiscono gli ammalati.
Purtroppo ho vissuto il calvario di mio papà ricoverato per 21 giorni in rianimazione, ho vissuto a stretto contatto con gli operatori di questo particolare reparto e mi sento di doverli ringraziare.
Per 21 giorni puntuale mi sono presentata all’appuntamento delle 13,30 per poter parlare con gli angeli azzurri sull’andamento clinico di mio papà, prima di accedere al reparto e potergli fare visita.
I colloqui erano la parte più dolorosa e temuta della giornata, nessuno si sbilanciava, le possibilità di miglioramento erano esigue e nessuno mi dava grandi speranze.
Mi hanno più volte scoraggiato, mettendomi davanti una realtà dura e dolorosa.
Ma ogni giorno ero lì, pronta a sentirmi dire il peggio, ma sperando che ciò non avvenisse.
Durante i colloqui e appena vedevo un medico o un infermiere della rianimazione, cercavo di avere informazioni, cercavo di strappare una mezza frase in più.
Spesso sono stata noiosa, insistente e a volte anche invadente, ma gli angeli azzurri con la loro pazienza e la loro umanità mi hanno sopportato, capito e ascoltato.
GRAZIE
Grazie per aver reso quelle interminabili ore, quei momenti tremendi un po’ meno insopportabili.
Un particolare ringraziamento va alla Dott.ssa Ciceri che, con la sua cortesia e grande umanità è andata oltre il problema di mio padre, si è preoccupata anche di me, ha saputo guardare nel profondo dei miei occhi e vedere la mia sofferenza e ha avuto parole di conforto e di sostegno
Il Dott. Tavola è stato il mio confidente, l’ho reso partecipe delle mie paure, delle mie ansie, delle mie preoccupazioni. Ha sempre saputo in modo eccellente dare una risposta ai miei innumerevoli quesiti e ai miei dubbi.
Grazie Dottore, per avermi capito, per aver capito la mia disperazione, per avermi ascoltato, sopportato, per avermi aiutato.
Quel suo modo di fare a volte mi ha confuso, ma mi ha fatto capire la sua grande umanità e professionalità.
Mi ha commosso e penso che non l’ho dimenticherò mai il modo in cui la Dott.ssa Mottura, in un momento di crisi, ha preso la mano di mio papà e l’ha accarezzata, l’ha fatto con una spontaneità, delicatezza e un affetto come se quella mano fosse quella di suo padre.
Voglio anche ringraziare la Dott.ssa Valassi che è stata la prima a vedere mio papà in rianimazione la notte del ricovero e il Dott. Libassi, che ha dovuto sopportare le mie innumerevoli richieste di informazioni la notte dell’intervento.
Ringrazio il Dott. Nattino, il Dott. Ambrosoni e il Dott. Speciale, con i quali non ho avuto molti colloqui, ma li ho visti sempre presenti e attenti alle necessità dei pazienti.
Un grazie immenso va a Laura, Giusy, Pietro, Stefano, Rita e a tutti gli infermieri che con la loro professionalità, gentilezza, delicatezza, simpatia e anche con un po’ di affetto hanno curato, accudito e anche un po’ coccolato mio papà.
Estendo il mio più sentito e vibrante ringraziamento anche a tutti coloro che non ho avuto il piacere di conoscere personalmente, o di cui non potuto ricordare il nome in quelle ore così tragiche e concitate della mia esperienza presso questo reparto.
Il percorso non è finito, ha ancora tanta strada da fare, una strada lunga e tortuosa, ma sicuramente senza il vostro prezioso e insostituibile aiuto non avrebbe nemmeno potuto iniziare a percorrerla.
Con infinita riconoscenza, stima e affetto.
11 aprile 2011
Cristina Spagliardi

Patologia trattata
post interveneto cistectomia radicale

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Maria Viviana Cremaschi
09 Dicembre, 2017
Leggo il racconto di Cristina datato 2011 e... potrebbe essere il riassunto della mia personale esperienza. Anche i nomi di infermieri e medici, ho i brividi... Non posso che confermare quanto scritto, esattamente tutto così!
Spero che il suo papà si sia ripreso Cristina.
Un abbraccio.
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