Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Tor Vergata di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Grazie

Partendo dal presupposto che scrivere una opinione sul reparto di oncologia non è come scrivere una recensione sul proprio locale preferito su tripadvisor, vorrei scrivere solo questo:
i medici non hanno, purtroppo, la bacchetta magica, e quindi non possono risolvere problematiche impossibili. Ma quello che distingue un medico e' la dedizione e la passione nella sua missione... Una missione che spinge il medico, incapace di sconfiggere la malattia, ad ascoltare e consolare alle 20.00 (fuori orario lavorativo) i parenti del familiare malato.. Qui trovo questo .. Grazie dottoressa Mariotti! Grazie a tutto al team del reparto di oncologia del day hospital!!! Buon natale a tutti!
E spero che questa malattia terribile che corrode e spegne lentamente le persone amate, venga presto sconfitta... Magari in un futuro prossimo nel 2015!

Patologia trattata
Tumore al polmone.

Commenti

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Inviato da Simona
02 Luglio, 2015
Addio chemioterapia, a curare il cancro ci pensa il PLX472O scoperto dagli italiani di Marina Ranucci. La ricerca sul cancro non si ferma mai. L’ultima scoperta è tutta made in Italy. Un team di scienziati italiani dell’Istituto di Candiolo, in provincia di Torino, ha scoperto un nuovo farmaco, il PLX472O, che potrebbe rivoluzionare le cure utilizzate contro il tumore. Coordinati da Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Genetica Molecolare, e Federico Bussolino, Direttore Scientifico della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, gli scienziati hanno sperimentato un farmaco in grado di attaccare direttamente le sole cellule tumorali, e di frenare la riproduzione di altre cellule malate. Una vera e propria innovazione nella cura del cancro, visto che attualmente i metodi chemioterapici utilizzati colpiscono tutte le cellule dell’organismo, anche sane, non solo quelle tumorali. In particolare, lo studio pubblicato su Proceedings of National Academy (Pnas), e portato avanti dai ricercatori italiani, ha analizzato la mutazione di un gene, chiamato BRAF, responsabile della proliferazione incontrollata di alcuni tipi di cancro, esaminando inoltre i risultati di un farmaco il PLX472O, il cui uso è autorizzato negli Stati Uniti, ma non ancora in Europa. Il farmaco avrebbe la straordinaria capacità di colpire direttamente le sole cellule tumorali ed evitarne il riformarsi. Le sperimentazioni finora effettuate per la cura del melanoma hanno dato risultati soddisfacenti e la terapia a bersaglio molecolare, in futuro, potrebbe diventare la strada da percorrere nella lotta contro il cancro. «Si è accertato - spiegano Alberto Bardelli e Federico Bussolino - che il Plx472O non solo agisce sulla cellula tumorale bloccandone la crescita, ma ha anche un effetto inatteso sul sistema vascolare del tumore. Questo eccezionale farmaco – continuano i ricercatori - migliora la perfusione ematica del tumore e l’ossigenazione con due conseguenze: facilitare l’arrivo di altri farmaci al tumore, consentendo di ridurre le dosi di chemioterapici utilizzati nel trattamento, e migliorare l’ossigenazione del tessuto riducendo l’ipossia, appunto la mancanza di ossigeno, solitamente causa della maggiore aggressività della malattia e della comparsa di metastasi. Questa scoperta - sottolineano Bardelli e Bussolino - rivoluziona le prospettive delle attuali terapie antiangiogenetiche, utilizzate ampiamente nel trattamento di molti tumori solidi, dimostrando che è possibile intervenire sull’angiogenesi tumorale non solo inibendola, ma anche cambiando e migliorando le caratteristiche funzionali del sistema vascolare del tumore. Questa scoperta - concludono Bardelli e Bussolino - è un’ulteriore tappa nella lotta contro il cancro, che si sta globalizzando e allarga il fronte, avendo compreso la necessità di studiare e colpire le vie di comunicazione tra la cellula tumorale ed il microambiente che la circonda. Infatti, il destino di un tumore verso una veloce progressione, o nel permanere in uno stato di quiescenza, dipende sia dalle caratteristiche genetiche della cellula neoplastica sia dalle molecole e dei vasi sanguigni che circondano il tumore». Insomma intervenendo direttamente sulle cellule malate e bloccandone la riproduzione si riuscirebbero a stroncare velocemente i tumori. La speranza, come accade sempre a seguito di nuove scoperte in campo medico, è che i nuovi farmaci riescano ad essere utilizzati concretamente quanto prima e non rimanere solamente allo stato di ricerca.
Inviato da antonietta
24 Novembre, 2015
Sono una paziente oncologica e volevo ringraziare vivamente la dr.ssa Mariotti per la sua umanità, disponibilità e professionalità, perché alla base del rapporto con un malato oncologico ci vuole l'umanità, e lei ne ha da vendere... Grazie di tutto e che Dio la benedica.
Con affetto e stima.
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