Dettagli Recensione
Mancanza di umanità e supporto
La mia esperienza con il reparto di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) del San Filippo Neri di Roma è stata profondamente deludente e, a tratti, logorante. Ci si aspetta supporto e professionalità in un percorso così delicato, ma ho trovato un ambiente dove i pazienti sembrano essere numeri, non persone.
Il percorso, iniziato con i vecchi LEA e proseguito con i nuovi, è stato caratterizzato da attese estenuanti e un'organizzazione inefficiente. Oltre un anno tra il primo appuntamento e il transfer, con esami interminabili e ritardi cronici agli appuntamenti, a causa di un numero insufficiente di medici per gestire la mole di lavoro. Sebbene queste difficoltà siano già di per sé pesanti, ho cercato di affrontarle con la determinazione richiesta da un percorso così difficile.
Un'ulteriore nota dolente riguarda la gestione economica. Per un percorso di eterologa da quattromila euro, mi sono stati prescritti i farmaci più costosi in fase pre-transfer, nonostante esistessero alternative più economiche che avrebbero potuto alleggerire un carico finanziario già notevole tra tecnica, esami e giornate lavorative perse. Ci si affida ai medici per le migliori scelte, ma in questo caso ho percepito una mancanza di attenzione verso le esigenze economiche del paziente.
Tuttavia, il punto più critico e inaccettabile è stata la gestione del post-transfer. Per me, il transfer era l'inizio di una speranza; per il reparto, purtroppo, è sembrato la fine di ogni interesse. A seguito di un positivo rivelatosi poi una gravidanza biochimica, la risposta ricevuta è stata un freddo "prendilo come una prova generale". Ho annullato un appuntamento successivo perché non mi sentivo in grado di affrontarlo, e da quel giorno (febbraio 2025) a oggi (luglio 2025), nessuno si è preoccupato di chiedermi come stessi. Nessuna chiamata, nessun supporto psicologico offerto, nonostante si tratti di un servizio che dovrebbe essere garantito in percorsi così emotivamente provanti. Sono stata completamente abbandonata a me stessa, come se, una volta incassati i soldi, il mio benessere non fosse più di alcuna importanza.
Mi chiedo se l'unico contatto futuro sarà per il rinnovo dell'annualità della crioconservazione, o se anche in quel caso prevarrà l'indifferenza.
Sconsiglio vivamente questo reparto a chiunque cerchi un'assistenza umana e completa in un percorso di PMA. Meriteremmo tutti un supporto che vada oltre la mera procedura medica, riconoscendoci come individui e non come semplici "numeri".
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