Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Bosco di Torino
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Glioblastoma

Su consiglio di un altro neurologo, ci siamo recati dal dott. Griva con la seguente documentazione:
in data 15/04/2016 a mio padre viene diagnosticato un tumore di tipo primitivo encefalico intraparenchimale - tipo glioblastoma (paziente anche cardiopatico)-
Porto tutta la documentazione al dott. Griva del San Giovanni Bosco di Torino, dove mi conferma la diagnosi di lesione gliale primitiva e discute il caso nel GIC.
A questo primo appuntamento il dott. Griva mi è sembrato una persona molto umana, in data 3/05/2016 mio padre si sottopone alla visita con il dott. Griva ed in considerazione delle buone condizioni generali di mio padre, decidono con la Dott.ssa Vana di ripetere RMN encefalo, oltre parere del cardiologo. In data 06/05/2016 visita cardiologica con il seguente giudizio: salvo emergenze chirurgiche, sarebbe opportuno completare la terapia, perchè nell’Agosto 2015 ha subito 3 angioplastiche di cui due andate buon fine la terza no, consiglia di non sospendere la terapia per un anno.
Ero in attesa della chiamata della dott.ssa Vana per RMN chiamo per comunicare l’esito del cardiologo (Sollecito per la RMN) e in quell’occasione mi comunicano la data della RMN, il 13/05/2016.
Nella tarda serata del 11/05 mio padre viene portato d’urgenza al pronto soccorso del Giovanni Bosco per una crisi, faccio presente la situazione cardiaca, oltre la lesione gliale primitiva, e consegno tutta la documentazione.
Tarda nottata: mio padre sembra riprendersi e stare meglio. Io il giorno dopo cerco di rintracciare nel reparto il dott. Griva, ma mi viene riferito che è in sala operatoria; spiego la situazione ai suoi colleghi dottori del reparto di Neurologia e chiedo gentilmente a loro di riferire che mio padre è in pronto soccorso. Per quasi due giorni mio padre rimane in pronto soccorso (assurdo per un paziente in quelle condizioni non trovare un posto letto per un ricovero); poi la mattina del 13/05/2016 mi reco nuovamente nel reparto per vedere di parlare con il dott. Griva, ma senza risultato - mio padre sempre in pronto soccorso e nel frattempo le condizioni si sono aggravate.
Mi reco presso gli uffici assistenza sociale per chiedere altre soluzioni per non lasciarlo marcire in pronto soccorso ed ho la fortuna di incontrare il dottor Franzese, cui spiego la grave situazione e, grazie a lui, nel tardo pomeriggio del 13/05 viene ricoverato in Neurologia. Siamo a cavallo del week-end, i vari dottori di servizio ci dicono che il lunedì decideranno la situazione di mio padre.
Nei due giorni al pronto soccorso mio padre si è preso anche la polmonite. I giorni passano e la situazione peggiora, ma del dott. Griva non si vede neanche l’ombra. Un giorno mio fratello ha la fortuna di incontrarlo nel corridoio del reparto, gli chiede notizie e lui si limita a rispondere "dopo vengo da lei". Mai più visto.. Mio padre sempre peggio con fibrillazione atriale.
Per farla breve, il mattino del 17/05 ci dicono che il quadro clinico di mio padre è complicato e ci consigliano di iniziare della morfina per farlo respirare meglio (la dott.ssa Duc ci dice di stare tranquilli, la morfina viene data anche ai pazienti che vengono operati di femore), ma non ci dicono che mio padre con la morfina andava in coma farmacologica, non risvegliabile. La mattina del 18/05 ci comunicano che le condizioni sono peggiorate notevolmente e che forse non sarebbe arrivato fino alla sera….
Alle 15.30 mio padre è diventato il NOSTRO ANGELO.
Il Dott. Griva ha gestito male la situazione, mio padre poteva vivere forse qualche mese in più. Mio padre era cosciente prima della morfina, la sera del 17/05 gli hanno messo flebo, poi coma e quindi non si è mai più risvegliato. Sono stati poco UMANI, soprattutto il dott. Griva.

Patologia trattata
Glioblastoma.

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