Dettagli Recensione

 
Ospedale San Martino di Genova
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Disem

Sono cresciuta in una famiglia di medici e pensare che una persona come il dott. F. sia addirittura citato come referente per la tutela in ambito medico, delle persone transessuali mi lascia attonita! Oggi mi chiamo Stefany, vivo e lavoro a Londra, tormentata dai mille sensi di colpa nel prendere la decisione di diventare donna, a causa di un’educazione di famiglia profondamente rigida e Borghese. finalmente decisi di rivolgermi al Disem di Genova poco piu’ di un anno fa per cominciare la terapia ormonale, con l’illusione di mettere piede in un avamposto della crocerossa, in uno vero e proprio scenario di guerra. Mai e poi mai avrei immaginato che il dottore fosse cosi maleducato e scostante nei confronti di una paziente transessuale, cosi come e’ avvenuto nel primo ed ultimo incontro che ho avuto nel suo ambulatorio a fine Dicembre 2011, dall’inizio della terapia. Ho avuto profonda vergogna di essere li seduta a parlare, con grande ingenuita’, delle cose piu’ personali e confidenziali che da sempre ho tenuto nascoste a chiunque altro. Premetto che a tutt’oggi svolgo una professione con successo in un ambiente lavorativo estremamente selettivo e profondamente maschilista, dove incredibilmente non ho mai vissuto un solo minuto di emarginazione, e dove nessuno mi ha trattato in quel modo. Manifestando una malcelata e preconcetta scostanza nei miei confronti e un totale disinteresse verso le domande da me ingenuamente poste riguardo le mie sensazioni di 12 mesi di terapia ormonale prescrittami, con uno stile privo di qualsiasi spirito deontologico, sono stata addirittura maldestramente e sarcasticamente invitata dal medico ad andarmene e trovarmi un altro centro di transizione, perche’ non in possesso della residenza nell’ambito della regione liguria ed altri flebili incomprensibili pretesti, il tutto davanti alla presenza di studenti di medicina tirocinanti, allibiti a loro volta, per il suo incomprensibile comportamento. Li’ non ho piu’ messo piede, e non mi importa se chiudermi una porta dietro significhi buttare 15 mesi nella spazzatura ricominciando tutto da capo altrove, ma mi dispiace tantissimo per tutte quelle persone che non avendo alternative, perche’ prive di risorse, si illudono di approdare in oasi dove il rispetto per il singolo individuo dovrebbe essere prima assoluta tra tutte le virtu’, magari trattenedo il respiro a lungo fuori dall’ingresso, cercando il coraggio di entrare e riuscire a parlare di cio’ che si prova a nascere ed crescere in un corpo sbagliato. Mi sono sentita profondamente tradita e mi chiedo come sia possibile che certe persone si fingano portatrici dei diritti delle persone transessuali, con il solo scopo di far parlare di se. Io non ce l’ho piu’ di tanto con i pregiudizi che la gente talvolta manifesta nei nostri confronti a causa della cultura degenere che c’e’ nel nostro paese, ma chiunque riesca ad ottenere la mia fiducia ed entrare in possesso di quanto da me fin’ora gelosamente e intimamente custodito, per poi "sputarci sopra" come e’ avvenuto in quell’ambulatorio, non lo dimenticherò mai. Ora sono seguita a costi elevatissimi, ma con tutt’altra professionalita’, presso il Royal Free Hospital, ad Hampstead Londra, ma mi rimarra’ per sempre la ferita del piu’ brutto Natale trascorso nella mia vita.

Patologia trattata
terapia ormonale sostitutiva.

Commenti

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Inviato da antonio
07 Luglio, 2012
Non sono assolutamente d'accordo con quanto scritto da questa persona!! Il centro in questione è conosciuto proprio per la professionalità e disponibilità dei medici e paramedici operanti in esso. Motivo per cui soggetti con lo stesso problema a cui si fa riferimento, vengono al DISEm da tutta Italia! Posso testimoniare che tutto quello descritto in questa recensione. Faccio parte di una associazione per tutela dei diritti delle persone con DIG e non ho mai ricevuto esposti o lamentele sul centro in quetione, se non per il superlavoro a cui sono sottoposti gli operatori del DISEM. Anzi, continuiamo a ricevere elogi e lodi per la disponibilità e soprattutto l'assenza di qualsiasi forma di pregiudizio in tutti i medici del reparto.
Inviato da claudia
23 Gennaio, 2014
Sono seguita dal Disem da due anni e mezzo e, per fortuna, non mi trovo nelle parole di Stefany. A mio parere è una struttura sufficiente, soprattutto viste le lune e le scarsità di risorse del giorno d'oggi. Se devo lamentarmi di qualcosa sono i tempi d'attesa lunghi, e il fatto che ci siano molti tirocinanti, che spesso non sanno come approcciarsi ad una persona transessuale. Per il resto sono contenta. Credo sia l'unico centro in Italia ad usare il protocollo WPATH e non l'Onig.
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Inviato da Erica
21 Novembre, 2019
Ma lei come si permette di confutare un'esperienza assolutamente personale che non è la sua?
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Inviato da Max
08 Giugno, 2020
Che Lei non sia d'accordo con ciò che Stefany riporta, non significhi che le cose per Stefany non siano andate così. Se lo ha scritto, avrà i suoi buoni motivi.
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