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Disastro
Purtroppo dopo tanti anni di rapporto fiduciario con la clinica universitaria di Siena, ho avuto una pessima esperienza. Ricoverata di notte, dal pronto soccorso, una zelante specializzanda mi chiamava alle 7.30 del mattino per compilare un lungo elenco di farmaci che ho assunto negli ultimi dieci anni. Qualche minuto lo dedica a chiedermi come sto, ma poi non ha più tempo perché deve cominciare il ‘giro’, ne parleremo più tardi mi dice. E proprio nel giro che dice che ho problemi famigliari, al che il professore di riferimento mi consiglia di andare da una psicologa, come se non lo facessi già da 10 anni. Ve la faccio breve, nessun tentativo di riparlare con lei spiegandole il mio desiderio di morte, il fatto che non riesco ad andare al Lavoro, che piango continuamente e non mi sento bene va a buon fine, così come la richiesta di parlare con uno strutturato.
Mi sono sentita rifiutata dall’unico posto del mondo dove mi hanno accolto e aiutato in tantissime altre occasioni. Mi chiedo ma è il caso di fare seguire pazienti a giovani specializzandi chi mi rendo conto debbono pur far esperienza, ma forse controllati di più? Un ringraziamento speciale va agli oss e al personale infermieristico che mi hanno sicuramente mostrato più comprensione e vicinanza nei momenti difficili del ricovero rispetto ai medici. Grazie il particolare a Francesca e Carlo
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