Dettagli Recensione

 
Ospedale di Trento
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Ablazione chirurgica con tecnica di Cox-Maze III

UN GRAZIE AL DOTT. STEFANO BRANZOLI.

Trento, Inizi di Luglio 2020, Cardiochirurgia, stanza 4. Eravamo io, Gilberto Taxi, Roberto, il tipo strano che voleva le tende chiuse e tanti altri. In un mese ne passano di pazienti per un reparto di cardiochirurgia. Mi ricordo di tutti i loro volti, tutti uguali, specialmente quando arrivava l’ora della limonata (purga)... Ve la raccomando, quella. Mi sono trovato al Santa Chiara per caso. Ero reduce da 3 ablazioni transcatetere, dal Prof. Pappone al San Donato, e pessimi risultati. Per caso mi metto alla ricerca con lo smartphone di qualche nuovo tipo di intervento che possa fare al caso mio e mi imbatto in un articolo sul “Dolomiti“, che parla del Dott. Stefano Branzoli. Mi si apre uno spiraglio. Non mi spaventano i quasi mille chilometri che dalla provincia di Salerno mi porterebbero a Trento. Su Facebook contatto un dottore della sua èquipe. Di lì a qualche giorno sono su Frecciarossa alla volta del Trentino. Alla prima visita ne segue una seconda. Ci sono le condizioni per fare l’intervento. L’operazione, a differenza di quella fatta dal Pappone, non viene praticata per via femorale, ma per via totalmente toracoscopica, dall’esterno. Una ablazione chirurgica, non proprio una passeggiata. Branzoli, con molta sincerità, mi disse che allo stato della mia situazione non vi erano le possibilità di garantire l’intervento, ma che vi sarebbero state buone probabilità di riuscita. Mi spiega l’intervento e mi convinco che sia la cosa giusta da fare. Ed ora eccomi qui, a ringraziare con tutto il riconoscimento possibile un uomo straordinario e, forse, unico cardiochirurgo a fare questo intervento in Italia.

Lui opera al Santa Chiara di Trento: dott. Stefano Branzoli. Non dimenticate questo nome.

Mi risveglio in terapia intensiva. Delle infermiere, giovani, professionali e mascherate, come da copione Covid, non potrò mai ricordare i loro volti, ma renderanno meno duro il mio mese di permanenza in ospedale e saranno carinissime per tutto il periodo della mia degenza. L’intervento non funzionò subitissimo, come già il Branzoli mi aveva messo in guardia, a causa della lenta cicatrizzazione, ma a distanza di una anno la situazione è radicalmente cambiata e ora vivo di nuovo. Grazie Doc. Un giorno, forse, verrò a visita di controllo e le porterò un po’ delle nostre mozzarelle di bufala, se gradirà..., ma scommetto che le piacerebbero.
P.S.: un grazie anche all’aritmologo Dott. Marini e alla sua scrupolosità.

Patologia trattata
Fibrillazione atriale.

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