Ospedale di Empoli
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Esperienza assurda al pronto soccorso
Eravamo a 500 km di distanza da casa, mia figlia di 8 anni lamentava crampi forti al basso ventre e dal giorno prima aveva diarrea, ci decidiamo di andare al pronto soccorso per presenza di sangue. Arriviamo all'accettazione e comunico sia in accettazione e sia ai dottori che mia figlia è stata in cura per tre anni al vecchio policlinico di Napoli per una piastrinopenia, mi fanno accedere subito al reparto di pediatria dove 4 tra dottoresse e infermiere accolgono mia figlia, racconto anche a loro la sintomatologia di mia figlia e solo toccando il basso ventre mi dicono che è un blocco intestinale e che la bambina ha bisogno di un clistere. Ribadisco che la bimba da un paio di giorni va a diarrea, come fa ad essere un blocco intestinale, e mi rispondono che i liquidi superano le feci solide che hanno ostruito l'intestino e riescono ad uscire solo quelli e che il sangue proveniva da rachidi che si erano formate.
Procedono con il clistere, la bambina in 4 ore va in bagno 4 volte ma sempre più liquido e sempre più sangue, chiamo la dottoressa e le comunico del sangue ma non ricevo risposta anzi mi dicono che dovrà evacuare ancora fino a quando non evacuerà le feci più dure e la bambina starà meglio.
Dopo circa 4 ore la dimettono nonostante abbia detto che la bimba aveva ancora dolore e che avrei dovuto affrontare un viaggio di circa 5 ore per rientrare a casa e mi dissero che al massimo mi sarei dovuto fermare qualche volta in più per farla andare in bagno. Da precisare che non le è stata fatta nessuna ecografia e nessun prelievo di sangue.
Ci mettiamo in partenza, mia figlia all'altezza di Firenze sud mi fa accostare in autostrada con l'auto inizia a vomitare e ad espellere feci ma più sangue che feci. Decido di ritornare a Napoli in pronto soccorso per circa 500km dato che all'ospedale santo bono già sapevano anche i precedenti di mia figlia. Arrivati al santo bono i dottori leggono i referti dell'ospedale di Empoli e si danno gli schiaffi in faccia, per come hanno trattato la paziente, sbagliando diagnosi e cura, si sono accorti che mia figlia aveva avuto un clistere perché presentava ferite all'ano e non rachidi.
Cosa importante che al santo bono me l'hanno stabilizzata e ora stiamo facendo accertamenti più dettagliati per escludere qualsiasi altra cosa oltre che alla gastroenterite. Ma sicuramente intraprenderò un'azione legale nei confronti di quest'ospedale. Ho comunicato loro che fosse piastrinopenica, e che andava a diarrea e non si sono degnati di fare almeno un emocromo e addirittura cosa mai sentita anche a detta dei dottori del santobono, fare un clistere in fase di diarrea.
Al momento mia figlia è tanto disidratata e sono iniziate a comparire anche petecchie sulla pelle, oltre ad avere l'ano rovinato.
Competenza ed empatia
Mia madre, Zangirolami, è stata ricoverata presso l'ospedale di Empoli in condizioni disastrose, causa emorragia cerebrale. L'organizzazione, la competenza, l'empatia con la quale siamo stati trattati è senza dubbio da 5 stelle. Le dimissioni obbligatorie presso un'altra struttura sono state organizzate direttamente dall'ospedale. Ringraziamo di cuore tutto il personale.
Professionalità Infermiera Carmela Cecere
Un ringraziamento particolare all'Infermiera Carmela Cecere del Triage per la sua attitudine alla valutazione immediata della situazione e la gestione dell'emergenza.
Lavoro non facile che richiede un mix di competenza, capacità, empatia, che nel personale incontrato sono emerse con chiarezza.
Successivamente tutto il percorso si è svolto nei tempi e modo corretti.
Grazie.
Traumatologia
Profondamente amareggiata dal pessimo lavoro svolto dalla unità del TERZO PIANO A3 TRAUMATOLOGIA di Empoli. Il reparto, nella figura di infermiere, OS, fisioterapista (soprattutto), caporeparto, esprime una assoluta mancanza di professionalità, cooperazione e coordinazione, competenza, disponibilità e, ultima solo in ordine d'elenco, empatia. E' impossibile ricevere le informazioni più elementari circa le procedure, le terapie adottate e le previsioni di intervento nei confronti del paziente preso in carico; spesso vengono omesse oppure riviste informazioni di cui si conosce benissimo la reale versione.
Ho prestato assistenza H/24 a mio padre e ho potuto toccare con mano quanto riferitomi in precedenza da persone trovatesi nella mia medesima posizione. Non immagino il trattamento che viene riservato a quei pazienti con familiari assenti se mio padre, nonostante il mio costante controllo, ha avuto il trattamento di cui mi sto lamentando: pannolone non cambiato per lunghissimo tempo con compromissione della ferita fresca (nonostante i miei continui richiami a intervenire); terapia non somministrata; toni sgarbati e altisonanti nonostante l'anziano sia completamente sordo e quindi poco in grado di "collaborare".
OSS e infermiere disorganizzate, oltremodo sgarbate, approssimative al limite dell'incuria.
Da molti anni la sanità pubblica versa in uno stato deplorevole: chi sceglie di lavorare in ospedale, consapevole della fatica, abnegazione e ingiustizie che oggi come oggi dovrà subire, è chiamato a farne una missione umanitaria, oppure a tenersi alla larga da tale settore lavorativo.
Nota a parte per i medici, che si dimostrano educati e disponibili.
Ostetricia e ginecologia pazzesche!!
Sono stata seguita alle gravidanze a rischio e le ostetriche che ti accolgono Raffaella e Paola sono fantastiche. Le dottoresse una più carina e competente dell’altra. Siete fortunati se in reparto c’è Giulia Toto… una delle migliori in assoluto a mio avviso!!
Le ragazze del reparto A3 stupende davvero: era il mio primo parto e loro hanno saputo con pazienza e gentilezza aiutarmi e capirmi. Alessandra, Chiara e l’ostetrica Carmela davvero fantastiche. Un parto con Carmela è un’esperienza da vivere non si può descrivere!!! Una seconda mamma in sala parto!!!
Grazie davvero a tutte.
Ostetricia Ginecologia: favolosi
Dopo due parti cesarei, il terzo in modo naturale! Un sogno che si è avverato grazie alla straordinaria bravura di tutto lo staff di reparto.
Professionalità, esperienza, umanità e disponibilità del primario e di tutto il resto dello staff.
Grazie a tutti per avermi assistita al meglio e per avermi fatto vivere questa esperienza nel modo più sereno e sicuro possibile.
Reparto di ginecologia e ostetricia del San Giuseppe: eccellenza.
Ricovero in Terapia Intensiva
Il reparto di Terapia intensiva dell'ospedale San Giuseppe di Empoli del dottor Spina e tutti i suoi collaboratori, dal primo all'ultimo, sono un esempio di professionalità, competenza e umanità.
Grazie per avere salvato la vita di mia figlia.
Non dimenticheremo mai quello che avete fatto. DIO vi benedica.
Con profondo affetto e riconoscenza.
Opinione personale Pronto Soccorso e Medicina
Mamma è stata ricoverata in Medicina a seguito di emorragia subaracnoidea, in attesa di intervento per frattura del femore (frattura risultata poi inesistente).
Mandata a casa con diabete scompensato, senza trattamento farmacologico adeguato e senza un minimo di ausili.
Ad oggi non so ancora cosa sia stato curato a mia mamma, che peraltro è deceduta in Rianimazione, dove invece è stata trattata con il massimo della competenza nonostante l'esito.
Spero di non aver mai più bisogno di loro.
Esperienza in PS
Storia: sono arrivata al pronto soccorso venerdì alle 11.00 con forti dolori alla schiena in seguito a caduta da svenimento. Sono stata visitata dopo 4 ore passate su una sedia. Fatte RX e Tac, vengo ricoverata in pronto soccorso. Attesa della risonanza martedì. Oggi (mercoledì) diagnosi di 4 fratture vertebrali, ma ancora non so quanto durerà la degenza. Hanno parlato di un busto. Quanto dovrò ancora aspettare???
VBAC dopo due cesarei pregressi
Personale stupendo in Ginecologia. Non sarò mai grata abbastanza a questi professionisti che con massima disponibilità ed esperienza mi hanno fatto vivere il terzo parto come mai mi sarei sognata, dopo due cesarei negli anni precedenti.
Il lor supporto non è stato solo medico, ma anche psicologico, dandomi sempre, e dico sempre, fiducia e serenità.
Ginecologi, ostetriche, infermiere, direttore dott. Meloni: sarete sempre nel mio cuore.
Pronto Soccorso
Dopo essermi sentita male la notte e aver raggiunto l'ospedale al pronto soccorso, ho incontrato personale molto scorbutico e indifferente. Mi hanno fatta aspettare due ore in sala d'attesa attaccandomi la flebo, ma dopo più di mezz'ora dalla flebo mi accorgevo che non era messa per bene e il liquido non stava scendendo; alchè l'ho fatto presente a un infermiere, che mi ha detto che è così che funziona in realtà.. Dopo un'altra mezz'ora è arrivato un altro infermiere e ha visto che la flebo non stava scendendo e me l'ha sistemata.. Ma questo è il MINIMO!
Dopo di che sono entrata a fare delle visite, fino ad arrivare a quella ginecologica. Due dottoresse mi hanno fatto un male atroce facendomi la visita interna, così male che stavo piangendo e al posto di tranquillizzarmi mi hanno trattata male, mettendomi ancora di più a disagio e in ansia. Un po' l'ansia ce l'avevo di mio, dato che mi ero sentita malissimo e pensavo di avere l'appendicite o qualcosa di grave.. Dopo di che mi hanno detto di restare per tre giorni a fare una terapia in vena, ma ho rifiutato perchè preferivo morire di dolore che rimanere lì dentro. E me ne sono andata.
Pronto Soccorso
Sono arrivata con mio figlio di 15 anni con un dolore lancinante all'orecchio e perforazione del timpano e, dopo più di 1 ora, nessuno è venuto a dirci niente; inoltre per una domanda che ho fatto mi hanno risposto malissimo. Mi è toccato andare via e portarlo a Pescia! Se è normale una cosa così!!!
Brutta esperienza in ginecologia
In seguito ad una visita ginecologica superficiale, durante la quale entravano e uscivano persone, mi è stato comunicato che avevo perso il mio bambino in un modo a dir poco riprovevole ("Signora, qui non c'è battito, è tutto fermo all'ottava settimana, vede?; non si preoccupi; può succedere nel 30% delle gravidanze").
Il giorno dopo faccio il raschiamento. Nessuno mi spiega niente. Tre giorni dopo mi sento male; ho febbre alta. Vado in un'altra struttura (Pontedera, ospedale Lotti) e mi ricoverano d'urgenza perchè il raschiamento non era stato fatto bene, ero a rischio setticemia e ho dovuto subire un secondo raschiamento.
Oltre all'incompetenza professionale, è da sottolineare una totale incapacità di relazionarsi con i pazienti.
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